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“Non sono un molestatore di bambini”: parla l’allenatore aggredito dal papà di un suo calciatore

L’allenatore di Graffignana aggredito dal padre di uno dei suoi calciatori è stato dimesso dall’ospedale. L’uomo che lo ha colpito con calci e pugni fino a fargli perdere i sensi lo avrebbe accusato di approcci sessuali nei confronti del figlio. Il 62enne smentisce ogni accusa.
A cura di Fabio Pellaco
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Proseguono le indagini per fare luce sull'aggressione subita il 19 settembre da un allenatore di calcio a Graffignana, nel Lodigiano. Gli inquirenti stanno cercando di dare una spiegazione alla violenza: l'aggressore avrebbe accusato il 62enne di aver rivolto "attenzioni sessuali" nei confronti di suo figlio. Intanto l'allenatore è stato dimesso dall'ospedale dove si trovava ricoverato dal giorno dell'accaduto.

L'allenatore è stato accusato di "attenzioni sessuali"

Il 62enne allena la sezione Giovanissimi Under15 dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Graffignana 2013, la squadra del paese. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'allenatore sarebbe arrivato al campo sportivo di via Dante Alighieri intorno alle 17.30 per guidare la seduta di allenamento dei suoi ragazzi. Dopo essere sceso dall'auto sarebbe stato avvicinato da un 34enne di origine egiziana e residente a Chignolo Po, patrigno di un calciatore che si allena con la squadra, ma non ancora tesserato per la società lodigiana.

"Sono stato accusato di attenzioni sessuali, ma smentisco tutto", ha detto l'allenatore dopo le dimissioni dall'ospedale, come riportato da Il Giorno. Sarebbe stato il presunto approccio dell'allenatore a scatenare l'aggressione. Il giovane ha colpito il 62enne con calci e pugni finché non si è accasciato a terra privo di sensi.

Trasportato al Policlinico San Matteo di Pavia per un sospetto trauma cranico, non è stato sottoposto a interventi chirurgici, ma ha subito una rilevante frattura allo zigomo che ha impegnato i medici in un lungo lavoro per ridurre l'emorragia causata dai colpi subiti. L'allenatore è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni e dovrà affrontare un percorso di riabilitazione.

La difesa del 62enne: "Sono stato frainteso"

"Si trattava solo di un toccamento frainteso alla gamba, che è una prassi con i ragazzi in allenamento. Non sono atteggiamenti sessuali. Si tratta di mosse di stima e affetto per cercare di caricarli o che capitano in caso di distorsioni e riscaldamenti", si è difeso l'allenatore. Intanto gli inquirenti stanno ricostruendo i trascorsi dell'uomo per verificare se nel suo passato ci siano precedenti analoghi. Il 62enne smentisce ogni accusa e al momento non ha ancora sporto querela nei confronti dell'aggressore.

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