Non solo Lidia Macchi: dal delitto della Cattolica al killer di Seriate, i cold case in Lombardia
Il processo per l'omicidio di Lidia Macchi, la ragazza trovata senza vita nei boschi del Varesotto nel 1987, si è concluso con l‘assoluzione in via definitiva dell'unico imputato, Stefano Binda. Un caso che resta, quindi, senza un colpevole dopo 34 anni. Un caso che non è unico. Sono molti in Lombardia gli omicidi irrisolti. Alcuni recenti, altri risalgono molto più indietro nel tempo. Dalla morte, rimasta misteriosa, di Simonetta Ferrero nel 1971, ai più recenti casi di Gianna Del Gaudio e Daniela Roveri.
Lidia Macchi, un cold case da 34 anni
La morte della studentessa universitaria, accoltellata nei boschi di Cittiglio nella notte tra il 5 e il 6 gennaio del 1987, è stato e rimane uno dei più noti cold case irrisolti. Nel 2016, a 29 anni dalla morte di Lidia, il colpo di scena con l'arresto di Binda, ex compagno di liceo di Lidia e come lei all'epoca vicino gli ambienti di Comunione e liberazione.
Il processo era culminato in primo grado, il 24 aprile del 2018, con la condanna all'ergastolo per l'imputato, professatosi sempre innocente. In secondo grado i giudici della Corte d'assise d'appello di Milano gli hanno però dato ragione. Ora, anche la Cassazione lo ha assolto.
Simonetta Ferrero e l'ipotesi di un serial killer a Milano
Altrettanto controverso è il caso di Simonetta Ferrero, studentessa all'università Cattolica uccisa con 33 coltellate nei bagni dell'ateneo meneghino nel 1971 da mano sconosciuta. A cinquant'anni dal delitto, un criminologo ha ipotizzato l'autore del delitto possa essere un serial killer attivo tra gli anni Sessanta e Settanta a Milano. Secondo questa ricostruzione, lo stesso assassino avrebbe ucciso altre sei donne: Olimpia Drusin, Elisabetta Casarotto, Adele Margherita Dossena, Salvina Rota, Valentina Masneri, Tiziana Moscadelli, Simonetta Ferrero.
L'antiquaria e il diabetologo
Risale al 1989 un altro caso di omicidio irrisolto, quello di Adriana Levi. Antiquaria, proprietaria di un negozio di antichità in corso Magenta, fu uccisa cinque giorni prima di Natale. L'assassino infierì sul suo corpo e poi simulò una rapina. Non si è mai scoperto chi uccise Adriana, una donna di 66 anni, colta, benestante, indipendente. Una donna sopravvissuta all'esperienza della deportazione nei campi di concentramento. Fu uccisa con un colpo al viso con un oggetto contundente. Sul suo corpo, anche dieci coltellate. L'arma del delitto non fu mai ritrovata, così come il killer.
Verità mai trovata anche sulla morte di Roberto Klinger, noto medico diabetologo ucciso il 18 febbraio 1992 con tre colpi di pistola sotto casa sua, in via Muratori a Milano. Un uomo viene visto fuggire da alcuni testimoni, ma di lui non si trova traccia. Nel corso di quasi 29 anni di indagini vengono avanzate molte ipotesi: tra le altre, quella di un coinvolgimento di servizi segreti e terroristi neri. Ma si sospetta anche di un collega con problemi psichici. Piste più o meno concrete che non hanno mai portato a un esito certo.
Il broker di via Mosè Bianchi
Più recente il caso del "broker di via Mosè Bianchi". Il 21 novembre 2012 l'assicuratore Diego Preda, di 69 anni, viene freddato in una zona residenziale di Milano non lontano dalla zona dove, all'epoca, era in attività il cantiere di City Life. La zona dell'omicidio viene studiata attraverso le immagini di video sorveglianza che consentono di ricostruire gli attimi antecedenti al fatto e di individuare due passanti in particolare, potenziali testimoni. Ma il volto del killer resta sconosciuto.
Gianna Del Gaudio e Daniela Roveri, l'omicidio di Seriate
Più recente è il caso dell'omicidio di Seriate. Gianna Del Gaudio, insegnante di 63 anni sgozzata nella sua villetta la notte tra 26 e 27 agosto 2016. Dopo una lunga indagine e un processo di primo grado il marito è stato assolto. L'uomo aveva sempre sostenuto di aver visto un uomo incappucciato fuggire dalla scena del crimine. Per questo è stata avanzata anche in questo caso l'ipotesi di un serial killer. Il caso Del Gaudio potrebbe essere collegato a un altro omicidio irrisolto, quello di Daniela Roveri, uccisa il 20 dicembre 2016 nel suo appartamento nel quartiere Keplero di Bergamo. Sarebbero state infatti trovate due tracce di Dna compatibili sulle scene dei due crimini.