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“Non siamo segregate”: le donne musulmane d’Italia rispondono alle Lega sulla festa in piscina

Yamina Salah, presidente dell’Associazione Donne Musulmane d’Italia, ha risposto alle polemiche sollevate per la festa privata organizzata in una piscina di Limbiate per sole donne musulmane: “Era semplicemente un momento per divertirsi. Non siamo donne segregate”, ha spiegato a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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La festa privata in piscina riservata a sole donne musulmane organizzata a Limbiate (Monza e Brianza) è diventato presto un caso politico. L'evento si sarebbe dovuto svolgere l'8 luglio e sarebbe dovuto essere "un esclusivo party in piscina solo al femminile. Finalmente riuscirai a conciliare la bellezza e l’orgoglio del hijab, con i tuoi bisogni di svago e di cura verso te stessa", si legge sulla pagina Facebook degli organizzatori "Bahja". Alla festa erano invitate anche donne non musulmane.

L'eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, in un video pubblicato sui social, ha definito l'iniziativa "agghiacciante" e ha fatto riferimento "all'islamizzazione dell'Europa".

La risposta dell'Associazione Donne Musulmane d'Italia

Yamina Salah, presidente dell'Associazione Donne Musulmane d'Italia, intervistata da Fanpage.it ha spiegato come le dichiarazioni rilasciate in questi giorni "mi hanno dato la conferma che alcuni politici non sono all'altezza di governare".

Salah ribadisce come l'evento di sabato 8 luglio sarebbe dovuto essere un "momento di divertimento tra donne". Per la presidente le critiche arrivate in questi giorni sarebbero prova di "un odio verso la nostra cultura" quando l'articolo 19 della Costituzione italiana "spiega che tutti hanno il diritto di poter professare liberamente la propria fede religiosa".

La presidente: "Le donne musulmane hanno libertà di scelta"

Yamina Salah, che specifica che la sua associazione non sia promotrice dell'evento, racconta come molte sue amiche non musulmane preferiscano spesso organizzare "eventi per stare solo tra donne. Per esempio ho frequentato un corso in una palestra dove eravamo solo donne e io ero l'unica musulmana".

"Le donne musulmane hanno libertà di scelta. Hanno scelto di organizzare un evento in un determinato modo. In estate ci sono tantissime donne musulmane che vanno al mare, magari in Emilia Romagna, in presenza di altri uomini. Non c'è alcun problema al riguardo".

"L'evento di Limbiate era semplicemente un momento per divertirsi. Non siamo donne segregate: hanno deciso di non portare i loro mariti, ma andarci da sole con tantissime altre donne che, a loro volta, hanno scelto liberamente di andarci".

"Invece di pensare ai problemi legati all'immigrazione, all'economia italiana, ai tantissimi giovani disoccupati – conclude – pensano solo a essere contrari a un evento di donne che volevano semplicemente stare insieme".

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