Non si trova la madre della neonata trovata morta in un cassonetto a Milano, il caso potrebbe venire archiviato
Non ha ancora un nome la donna che nel tardo pomeriggio del 28 aprile scorso ha abbandonato una neonata in un cassonetto della Caritas di via Botticelli in zona Città Studi a Milano. Dopo oltre due mesi di indagini e di migliaia di ore di filmati delle telecamere di sorveglianza esaminati, non è stato possibile rintracciare quella mamma. L'inchiesta si chiuderà in autunno e senza una qualche svolta si procederà con l'archiviazione del caso.
Le indagini della polizia
Il contributo più importante per la risoluzione del caso sarebbe potuto arrivare dalle telecamere dei mezzi pubblici della zona. Il problema, però, è che quelle installate nelle due corse più vicine al momento dell'abbandono erano guaste.
Gli investigatori hanno dovuto, quindi, procedere con accertamenti in tutti gli ospedali e cliniche private di Milano e provincia. È stato richiesto anche a medici di base, consultori e ginecologi di segnalare eventuali anomalie nelle pazienti in cura, ma ancora una volta senza successo. Infine, le poche segnalazioni arrivate hanno portato sempre a piste inconcludenti.
Gli esami sul corpo della neonata
L'esame autoptico e le indagini medico legali svolte sul corpo della piccola, che ancora si trova in una cella frigorifera dell'obitorio, hanno confermato che era già morta quando è stata partorita. Il distacco della placenta potrebbe aver comportato il parto improvviso. Tutti elementi chiave per valutare eventuali reati nei confronti della madre.
Intanto, sembrerebbe ormai esclusa l'ipotesi del parto in un'area dismessa o in un qualche tipo di accampamento. La pista più probabile porta al concepimento in un appartamento della zona. La madre avrebbe partorito in casa dopo la morte del feto e se ne sarebbe liberata con l'intento, comunque, che venisse trovato visto che il fagotto di vestiti era stato lasciato in modo visibile.