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Non sarà reintegrato il medico che scrisse sul referto di una donna morsa alla natica “cane buongustaio”

Il dottor Antonio Battista, 66 anni, aveva presentato ricorso al giudice del lavoro del Tribunale di Lecco contro l’ASST che lo sospese dal servizio e lo segnalò all’Ordine dei Medici. “Era per strapparle un sorriso, ha l’età di mia figlia”.
A cura di Francesca Del Boca
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L'ospedale San Leopoldo Mandic, Merate (Lecco)
L'ospedale San Leopoldo Mandic, Merate (Lecco)

È stato rigettato dalla sezione lavoro del Tribunale di Lecco il ricorso presentato da Antonio Battista, il medico sospeso dal servizio per aver scritto sul referto di una paziente morsa alla natica da un molosso "cane buongustaio": il caso era esploso nel luglio scorso dopo la segnalazione all'Urp (Ufficio relazioni al pubblico) da parte della giovane, che si era sentita molestata.

Respinto il ricorso: le motivazioni

Il giudice del lavoro ha però respinto il ricorso del professionista, in quanto riferito a lavoratori subordinati e non a lavoratori autonomi come il medico in questione, specializzato in Medicina d'urgenza e collaboratore dell'ospedale di Merate San Leopoldo Mandic. E ha stabilito inoltre che il dottore, nonostante la sospensione da parte dell'azienda sanitaria nel Lecchese, potrà comunque far fronte a tutte le necessità grazie a "risorse economiche provenienti dai 17mila euro mensili guadagnati per i servizi prestati al Pronto soccorso del Mandic", o comunque "dall'esercizio dell'attività libero professionale".

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Le parole del medico sospeso

"La paziente ha l'età di mia figlia, mi sono comportato come mi sarei comportato con lei perché cerco sempre di trattare i pazienti come se fossero miei familiari per metterli a proprio agio", raccontò il professionista. "L'intenzione era quella poi di cancellare sul referto l’indicazione “cane buongustaio". Ma c’erano altri pazienti, di notte si è soli di guardia, e così mi sono dimenticato di correggere. Purtroppo è andata così, mi dispiace".

Una versione completamente diversa da quella fornita dalla paziente 28enne, che aveva presentato denuncia all'Ufficio relazioni con il pubblico dell'ospedale di Merate. "Mi chiedo come avrebbe potuto vivere questa situazione una ragazzina di 15 anni, di notte in ospedale con un medico che la molestava verbalmente", erano state le sue parole. "Un dottore dovrebbe accoglierti e aiutarti in un momento di difficoltà".

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