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“Non paghiamo la tassa di soggiorno perché lo Stato non esiste”, ma l’hotel smentisce la setta complottista

Un membro della setta complottista ‘Noi è, Io sono’ ha dichiarato di essere riuscito a non pagare la tassa di soggiorno in hotel presentando una “Dichiarazione liberatoria” scritta a mano e controfirmata con le impronte digitali. L’hotel, contattato da Fanpage.it, ha dichiarato di non essere mai entrato in possesso di quel documento che non ha alcuna validità legale.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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"Abbiamo pagato il saldo della vacanza in hotel, ma, come gli avevamo detto al nostro arrivo, non abbiamo pagato la tassa di soggiorno". È il racconto di una famiglia lombarda al termine di una settimana di vacanza e che fa parte della setta complottista chiamata ‘Noi è, Io sono'. Il gruppo, che conta oltre 8mila membri tra le chat Telegram, professa il rifiuto di ogni autorità statale, di ogni regola, legge o tassa. Tra questa, pure quella di soggiorno che equivale a una manciata di euro al giorno. Come accertato da Fanpage.it, un caso in cui una famiglia non ha pagato la tassa di soggiorno nell'hotel indicato si è effettivamente verificato, ma dalla direzione escludono che questo sia avvenuto con per i motivi indicati da ‘Noi è, Io sono'. Inoltre, la portineria della struttura alberghiera afferma che nessun documento che somigli a quello condiviso nella chat della setta gli sia mai stato consegnato.

La dichiarazione che sarebbe stata lasciata all'hotel sulla tassa di soggiorno (Telegram)
La dichiarazione che sarebbe stata lasciata all'hotel sulla tassa di soggiorno (Telegram)

La tassa di soggiorno non pagata

L'episodio è avvenuto nella mattinata del 23 giugno. Stando a quanto raccontato dai protagonisti della vicenda, il gruppo si sarebbe rifiutato di pagare la tassa di soggiorno al momento del saldo finale della vacanza. Si tratta di una cifra pari a 3 euro al giorno, pro capite, per una settimana. L'uomo che ha condiviso l'esperienza sostiene che dopo aver anticipato al loro arrivo l'intenzione di non pagare la tassa di soggiorno, questa infine non sarebbe stata messa nel conto finale.

"Per essere in trasparenza e sollevare l'hotel da ogni responsabilità", continua l'uomo, "gli abbiamo dato la Dichiarazione Liberatoria" in aggiunta alla "Declaration & Order per il Comune". Questo documento, controfirmato da altri componenti della setta che si firmano come "uomini vivi" lasciando il segno dell'impronta digitale, dichiarerebbe "nulla e annullata" non solo la tassa di soggiorno, ma "nessuna qualsivoglia altra" che non "deve più essere richiesta".

La direzione dell'hotel in questione, contattata da Fanpage.it, ha confermato il fatto che una famiglia ha lasciato la camera e saldato il conto, senza pagare la tassa di soggiorno. Questo, però, sarebbe avvenuto con i metodi previsti dalla legge e che per privacy non possono essere divulgati. È stato, invece, escluso il fatto di aver ricevuto un documento scritto a mano e controfirmato con le impronte digitali simile a quello che è stato caricato sulla chat della setta.

L'Italia come "un'azienda privata" e l'uomo di paglia

‘Noi è, Io sono' è una setta complottista, da alcuni membri definita anche come "clan", costola italiana dell'americana ‘One People Public Trust' (Oppt). La convinzione che sta alla base delle loro teorie è che i governi siano aziende private che ci trattano "come merce". Essenzialmente, le tasse, le multe, l'immatricolazione dei veicoli e ogni altro obbligo imposto dallo Stato sarebbe, in realtà, "facoltativo".

"Se pensi di avere debiti, puoi annullarli", affermano tramite i loro canali, poiché questi doveri apparterrebbero solo al nostro ‘uomo di paglia‘: un alter ego che verrebbe creato al momento della firma del nostro atto di nascita, una "finzione giuridica" vera destinataria degli obblighi di legge.

In questo caso, a non essere stata pagata è una tassa di soggiorno di pochi euro. Dovesse rimanere un caso isolato, non dovrebbe creare grandi problemi. Si sono verificati, però, in passato casi in cui alcune persone sono arrivate a perdere la propria casa e l'affidamento dei figli perché si ostinavano a non pagare i conti o a non produrre i documenti obbligatori per legge.

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