Non paga le tasse a causa della crisi Covid, assolta imprenditrice: “Le circostanze erano eccezionali”
È stata assolta perché "le circostanze anormali ed eccezionali" non le hanno consentito di pagare le tasse: ad assolverla è stata il tribunale di Milano. Protagonista di questa vicenda giudiziaria, raccontata dal quotidiano "Il Corriere della Sera", è un'imprenditrice orafa. La donna aveva già perso fatturato a causa della crisi del suo settore, ma la pandemia da Covid ha peggiorato la situazione non consentendole – secondo il giudice – di poter pagare le rate.
L'inizio della crisi economica
Sulla base di quanto si legge dalle colonne del Corsera, l'imprenditrice aveva un'azienda che lavorava in tre aree: la produzione di zirconi, il commercio di gemme preziose e la produzione di un proprio marchio di gioielli. La prima attività le aveva consentito di diventare anche la terza produttrice a livello mondiale. Nel 2012 subisce il primo colpo: a causa della concorrenza con il mercato del sud-est asiatico, la produzione crolla e perde il 50 per cento del fatturato. A causa della crescente crisi, la donna non riesce più a pagare i prestiti ed è costretta a mettere in cassa integrazione i dipendenti per poi licenziarne una parte.
La decisione del giudice
Subito dopo registra un altro contraccolpo nel mercato della produzione di suoi gioielli: nonostante il tentativo di dilazionare i debiti nel 2020, la pandemia Covid le rende impossibile pagare. Secondo il giudice Ileana Ramundo, quindi il fatto non consiste reato perché considerato la situazione e la dinamica l'imputata "non è rimproverabile". Il non aver pagato le tasse infatti è stato dovuto a "circostanze anormali ed eccezionali" che l'hanno portata ad avere un comportamento illecito.