video suggerito
video suggerito

Non fanno salire sulla funicolare il cane del bimbo affetto da autismo: insorgono gli altri passeggeri

Pe rispettare il regolamento, i dipendenti dell’azienda dei trasporti di Bergamo non volevano far salire sulla funicolare il cane addestrato per stare accanto a Leonardo, un bambino di 12 anni affetto da una grave forma di autismo. Gli altri passeggeri sono insorti, costringendo il macchinista a rivedere la propria scelta.
199 CONDIVISIONI
Immagine

Leonardo, un bambino di 12 anni affetto da autismo, domenica scorsa è andato a visitare Bergamo insieme alla sua famiglia e al suo cane Aaron, addestrato per stargli sempre accanto. Quando era giunto il momento di prendere la funicolare per recarsi alla Città Alta, il labrador è stato fermato. Ma, fortunatamente, sono insorti gli altri passeggeri, che hanno convinto il macchinista a una deroga sul regolamento.

Il cane non era ammesso sulla funicolare

Quando sono arrivati alla biglietteria della funicolare per salire alla Città Alta, la mamma di Leonardo ha notato subito il cartello in cui si spiegava all'utenza che i cani sarebbero stati ammessi nella cabina della funicolare soltanto se tenuti al guinzaglio e con la museruola.

Aaron, il labrador che da qualche mese è l'ombra del figlio, perché è addestrato a stargli sempre accanto, era ovviamente al guinzaglio, ma la museruola non ce l'aveva. La donna ha quindi spiegato all'impiegata della biglietteria che si trattava di "un cane di assistenza, ho mostrato la documentazione e il pass di disabilità di Leo". Ma si è vista rispondere "decide il macchinista".

"Facendomi largo tra la gente e scusandomi, ho superato la coda e raggiunto i tornelli, dove c’era il controllore. – racconta – Ho chiesto di parlare col macchinista, ho ripetuto come stavano le cose. Niente da fare. Mi sono voltata verso mio marito con una faccia talmente sconsolata, credo, che a quel punto alcune persone hanno reagito".

Insorgono gli altri passeggeri

Forse sarà stato proprio il volto sconsolato della donna, ma qualcosa è scattato negli altri passeggeri che, fermi in coda, hanno visto la scena e hanno deciso di ribellarsi: la legge è legge,  è vero, ma va pure saputa interpretare. E le deroghe, per fortuna, esistono. Ma soprattutto esistono ancoro le persone che hanno ancora voglia di ribellarsi anche per quello che succede agli altri.

"Se non salite voi, non saliamo nemmeno noi", le hanno detto alcune persone. Di fronte a quella che gli impiegati dell'Azienda Trasporti Bergamo hanno definito "caciara", gli stessi sono però stati costretti a rivedere la loro intransigente posizione.

199 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views