Non è di Alberto Fedele, il cooperante disperso in Perù, il corpo trovato sulle Ande
Non è Alberto Fedele, quel cadavere trovato senza vestiti e documenti sulle montagne di Cusco in Perù. Troppo basso (intorno al metro e cinquanta di altezza), e deceduto da almeno tre mesi: il corpo dovrebbe appartenere, più verosimilmente, a un ragazzino di 15 anni.
Rimane accesa insomma la seppur debole speranza di ritrovare vivo il cooperante 30enne originario di Voghera (Pavia), che si trovava in America Latina come volontario della onlus Weworld. Dal 4 luglio, ormai, non si hanno più sue notizie.
Il trekking sulle montagne
Dal giorno di inizio luglio in cui Alberto, confidandosi con un'amica, le aveva riferito di voler intraprendere un piccolo viaggio alla scoperta delle bellezze di Cusco. Per la precisione una laguna di montagna, vera e propria gemma incastonata tra le vette millenarie del Perù.
Un panorama unico da guadagnarsi fino in fondo, attraverso un sentiero che si inerpica oltre i 4.500 metri. Una via che, in pieno inverno australe, può diventare molto pericolosa.
La stampa locale: "Quel corpo è di Alberto Fedele"
Per questo motivo i media locali, alla notizia del rinvenimento del cadavere nella zona di Cusco, non hanno avuto dubbi. Senza esitazioni l'hanno indicato come il corpo di Alberto Fedele: troppo il tempo trascorso da quel 4 luglio, e troppo pericoloso il cammino che si era prefissato di percorrere da solo.
Mentre tutti brancolano nel buio, intanto, proseguono senza sosta le ricerche. Non stop, da ormai quasi due mesi.