“Non ci hanno fatto entrare in piscina perché siamo stranieri”: la denuncia di un gruppo di adolescenti

Nelle ultime ore su TikTok è diventato virale un video in cui alcuni ragazzini denunciano di essere stati vittima di un episodio razzista fuori dalla piscina Wave di Sesto Calende: “I tuoi paesani hanno rubato qua dentro, ho dovuto chiamare i carabinieri, ho dovuto stare tre ore e io sono stufo”, ha detto un dipendente al gruppo di giovani.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nelle ultime ore su TikTok è diventato virale un video in cui alcuni ragazzini denunciano di essere stati vittima di un episodio razzista. Il filmato mostra un gruppo di giovani che discute con un addetto della piscina Wave di Sesto Calende, comune che si trova in provincia di Varese: "I tuoi paesani hanno rubato qua dentro, ho dovuto chiamare i carabinieri, ho dovuto stare tre ore e io sono stufo", ha dichiarato il dipendente.

Uno degli adolescenti ha risposto: "E cosa c'entro con quelli di Gallarate?". Nonostante le insistenze dei ragazzini, l'uomo ha continuato a impedire loro l'accesso: "Il problema è che qua comando io e ti ho detto che qua non puoi entrare. Questa è proprietà privata". Un giovane ha quindi precisato: "Io pago per entrare". E ancora l'addetto: "Non li voglio i tuoi soldi. Io ti sto dicendo che voi qua non potete entrare". Il video termina poi con il dipendente che ha affermato: "Se vuoi mi tiro via la maglietta e vengo fuori. E poi mi chiami a chi vuoi tu, chiama i carabinieri, ma il guaio è vostro perché voi venite segnalati. Il problem è vostro, non mio".

Contattati dal quotidiano VareseNews, i gestori della piscina hanno spiegato: "Il problema non è stato di natura etnica: il nostro stesso staff è stato ed è multi etnico e lavoriamo quotidianamente con persone provenienti da ogni parte del mondo".

"Il problema è un altro: oggi lavorare con il pubblico è diventato molto difficile e siamo costretti, esasperati dalle “bande” di ragazzini, per il loro atteggiamento irrispettoso sia nei confronti dei bagnini che vigilano sulle vasche che verso altri componenti dello staff, per come lasciano sporco, per i furti subiti, per i danni alla struttura, ad iniziare a dover valutare chi far accedere. Da noi i ragazzini sotto i 14 anni non possono entrare da soli senza un adulto, ragion per cui chiediamo il documento a tutti quelli che riteniamo “dubbi”", hanno proseguito.

"Se arrivano in biglietteria con una cassa bluetooth da mezzo metro e di fronte a semplici domande per capire l’età, per capire se c’è qualche adulto, ecc. e l’atteggiamento è già di sfida ecco che allora è meglio che stai fuori dalla nostra struttura, indipendentemente da chi sei e da dove vieni. È meglio perdere degli incassi, ma non dover stare tutta la giornata come segugi dietro a questi soggetti", hanno ancora detto.

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