“Non c’è la querela”: così Simba La Rue è stato scarcerato per il sequestro di Baby Touché
Cade l'accusa di sequestro di persona nei confronti di Simba La Rue, all'anagrafe Mohamed Lamine Saide, il trapper che era stato arrestato perché ritenuto responsabile di aver sequestrato il collega Baby Touché, il 9 giugno scorso. La decisione arriva a seguito dell"entrata in vigore della legge Cartabia, avvenuta venerdì 30 dicembre 2022.
La riforma, che ha l'obiettivo di incentivare l'estinzione di reati per condotte riparatorie e risarcitorie prima del processo, prevede come alcuni reati siano procedibili solo su querela della parte offesa. Tra questi ci sono le lesioni personali stradali gravi e gravissime, il furto aggravato e il sequestro di persona semplice. Oltre Simba, erano finiti sotto indagine il manager Chakib Mounir, Ndiaga Faye e Pape Ousmane Loup.
Baby Touché ha deciso di non sporgere querela
Dalle indagini degli inquirenti era emerso che i quattro avevano accerchiato Baby Touche in via Boifava, lo avevano picchiato, caricato su un'auto e trattenuto due ore durante le quali avevano pubblicato video del ragazzo con il volto tumefatto proprio sul suo profilo Instagram. Lo avevano poi liberato a Calolziocorte.
I quattro erano stati quindi accusati di lesioni e sequestro semplice. Con l'entrata in vigore della legge, la Procura ha chiesto a Baby Touché se intendesse sporgere querela contro i suoi aggressori. Il ragazzo ha però risposto di no e ha dichiarato di essere integralmente risarcito dei danni. Mancano la querela, la giudice Patrizia Nobile ha disposto la scarcerazione per i quattro. Simba adesso si trova ai domiciliari perché sta scontando le accuse relativa a una rapina e a una sparatoria in Corso Como.