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“Non basta tracciare una linea sull’asfalto per fare una pista ciclabile”: l’affondo della Critical Mass

La testimonianza a Fanpage.it di un membro della Critical Mass, gruppo spontaneo di ciclisti urbani che da più di 20 anni si raduna e pedala compatta per le vie della città, sulla sicurezza delle strade di Milano. “È fondamentale rendere più sicure le ciclabili e costruirne di nuove. Nonché promuovere una cultura della bici: Milano è fatta per le due ruote”
A cura di Francesca Del Boca
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Uno degli ultimi incidenti a Milano
Uno degli ultimi incidenti a Milano

"Ormai siamo stufi, andare in bici a Milano sta diventando sempre più pericoloso". Dopo gli ultimi tre morti sulle due ruote a Milano, tutti solo nella prima parte del 2023, parla a Fanpage.it Luca Colucci, milanese e da qualche anno parte della ormai celebre Critical Mass cittadina: un gruppo spontaneo di ciclisti urbani, nato più di 20 anni fa, che utilizza la bicicletta tutti i giorni – e soprattutto che ogni giovedì sera (a ogni condizione meteorologica) si ritrova in massa per pedalare compatto tra le strade di Milano. Un numero che, con la bella stagione, può anche raggiungere anche i 500/600 partecipanti a volta.

Le ciclabili senza il cordolo di protezione

"Negli ultimi anni è migliorata la ciclabilità in città, questo va detto. Le persone usano di più la bici, e ci sono più piste ciclabili. Ma non basta", le sue parole. "Tracciare una linea sull'asfalto non è sufficiente: così non sono ciclabili, ma bike lane. Le ciclabili vere e proprie dovrebbero avere un cordolo di protezione, altrimenti gli automobilisti invadono lo spazio riservato alle biciclette,  parcheggiando o sostando per breve tempo. Un salto dal tabaccaio, a bere il caffè, a fare una commissione veloce… e intanto la pista si riempie di macchine, ostacolando e mettendo in pericolo chi pedala".

Le proposte per il Comune di Milano

Cosa può fare il Comune, in tutto questo? "Rendere più sicure le ciclabili e costruirne di nuove in punti nevralgici, come sul ponte della Ghisolfa. E poi intervenire sanzionando i comportamenti scorretti. Multare, ad esempio, gli automobilisti in sosta sulle piste ciclabili. Sarebbe anche un modo di fare cassa". Con una precisazione: "Questo, ovviamente, non significa che anche alcuni ciclisti non mettano in atto comportamenti scorretti. Schizzano come dei forsennati sui marciapiedi, pedalano contromano… è una questione di civiltà collettiva".

La Critical Mass manifesta davanti a Palazzo Marino
La Critical Mass manifesta davanti a Palazzo Marino

Una nuova cultura della mobilità cittadina

Perché il tema di fondo, alla fine, è quello. "Alla base dovrebbe esserci l'educazione dei cittadini. Se il Comune promuove le strade a 30 all'ora e la gente non rispetta il limite, a che è servita la misura? Dobbiamo agire sui singoli, sulla cultura della mobilità", conclude. "La macchina non è sempre indispensabile. E Milano davvero è una città fatta per la bici: pianeggiante, spaziosa, dalle dimensioni ridotte".

Con un appello finale: "Proviamo ad abbandonare la macchina per qualche volta, e prendiamo la bicicletta. Scopriremo una città bella, da godersi pedalando. Milano è una bella città, e in bicicletta si assapora meglio".

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