No green pass a Milano, tensione in Duomo: polizia identifica 257 manifestanti, 2 denunciati
In vista della 18esima manifestazione no green pass, la polizia ha blindato piazza Fontana, punto di ritrovo di coloro che protestano contro la certificazione verde: nessuno entra e qualunque manifestante provi ad entrare viene identificato e allontanato. L'obiettivo è di evitare di far sì che i partecipanti diano vita a un corteo che potrebbe creare disagi alla circolazione, ai cittadini e ai commercianti che da settimane lamentano un calo di fatturato e perdite economiche.
Momenti di tensione in Piazza Duomo
Alcuni momenti di tensione si sono registrati attorno alle 18.00, ma senza cariche da parte delle forze dell'ordine. Sono state 257 le persone identificate, secondo quanto reso noto dalla Questura in un comunicato. Due invece i manifestanti denunciati a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, si tratta di un 57enne e un 62enne che si sono rifiutati di fornire le loro generalità.
Sono state invece 49 le sanzioni amministrative per occupazione di arre urbane e 31 gli ordini di allontanamento. "Qualche centinaio di manifestanti è stato perimetrato in una definita area di piazza Duomo costantemente monitorata da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza – si legge in una nota – Si sono registrate sporadiche intemperanze di alcuni manifestanti".
L'invito a presentarsi uniti a Piazza Fontana
Come ogni sabato, l'appuntamento è stato dato alle 17. I manifestanti si sono organizzati nelle chat Telegram. L'obiettivo, come scritto da alcuni, è quello di dimostrarsi "uniti" e superare il fallimento della scorsa protesta. L'ultimo sabato infatti la polizia – come stabilito dalla Prefettura – ha evitato gli accessi in piazza Duomo, identificato 91 persone e ne ha arrestate tre: "Sabato ritorneremo a essere una fiumana come sempre e nessuno ci fermerà", scrivono su Telegram. E all'ipotesi avanzata da qualcuno di cambiare piazza, altri rispondono: "Se ci bloccano Duomo, andiamo da un'altra parte come sempre".
I timori dei commercianti di Milano
Oltre ai disagi alla popolazione, ad avere maggiori timori sono i commercianti. Dall'inizio delle proteste, sono stati costretti ad abbassare ogni weekend le serrande e a risentirne sono state le vendite. Dopo aver trascorso quasi due anni di restrizioni, la paura è che l'ondata di proteste possa creare ulteriori problemi: "Il danno per il commercio – afferma il segretario generale Marco Barbieri di Confcommercio Milano – sarà di 4,2 milioni di euro. Un danno che, avvicinandosi sempre più il Natale, si alza progressivamente".