Nicolò Maja rivede per la prima volta il padre: “Perché hai cercato di uccidermi?”
Era da quella notte di maggio che non rivedeva suo padre. Nicolò Maja, ancora in carrozzina, lo ha incontrato questa mattina in aula a Busto Arsizio. Il 24enne ha deciso di indossare una maglietta con le foto di sua madre Stefania Pivetta e di sua sorella Giulia, entrambe uccise per mano del 58enne Alessandro Maja nella loro abitazione a Samarate (in provincia di Varese): "Penso sempre a loro, mi danno la spinta per andare avanti", ha spiegato il 24enne.
L'affidamento della perizia psichiatrica
L'udienza di oggi, venerdì 17 febbraio, è una sorta di passaggio tecnico. Lo scorso 27 gennaio il presidente della Corte d'Assise di Busto Arsizio, Giuseppe Fazio, ha deciso di assecondare la richiesta della difesa di sottoporre Alessandro Maja a una perizia psichiatrica. L'incarico è stato affidato al criminologo e psichiatra forense Marco Lagazzi, il quale avrà 60 giorni di tempo per verificare se l'imputato fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti e se è in grado di stare a giudizio. I risultati della perizia verranno depositati prima della prossima udienza prevista per il 19 maggio.
L'incontro in aula e i perché ancora senza risposta
Nicolò ha più volte ribadito la propria volontà di parlare con suo padre. "Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita", ha ribadito oggi anche se non ne ha avuto ancora occasione. Però quando si sono trovati nella stessa aula questa mattina i loro sguardi si sono incrociati: "Non è stato facilissimo guardarlo", ha ammesso il 24enne, "ma non so se mi ha visto dal momento che era senza occhiali".
Lo stesso Nicolò ha cercato un motivo dietro quella follia del padre. Di notte, Alessandro Maja ha colpito a morte la moglie Stefania mentre era ancora sul divano e la figlia 16enne Giulia. Ha poi tentato di fare la stessa cosa con il primogenito, il quale però è riuscito a sopravvivere. Ora il 24enne vive con i nonni materni e racconta delle ossessioni del padre di "fissazioni e angoscia che si è costruito da solo", ma solo lui può dire cosa lo ha spinto a compiere quella strage.