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Nicole Berlusconi indagata per diffamazione e calunnia nei confronti di un maneggio: è la nipote di Silvio

Secondo la procura di Bergamo, Nicole Berlusconi, fondatrice di una onluns animalista, avrebbe accusato falsamente un maneggio di Mapello di maltrattare gli animali.
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Nicole Berlusconi (foto da Instagram)
Nicole Berlusconi (foto da Instagram)

Nicole Berlusconi, nipote di Silvio, è ufficialmente indagata dalla procura di Bergamo per diffamazione e calunnia e ora rischia il rinvio a giudizio. La giovane donna, figlia di Paolo Berlusconi e fondatrice di una onlus animalista, dovrà rispondere delle dichiarazioni che rilasciò nell'aprile 2023, quando accusò il centro ippico di Mapello di maltrattare gli animali. Le accusa però poi si sono rivelata infondate.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 28 gennaio 2025: in quella sede il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore di Bergamo Giancarlo Mancusi nei confronti di Nicole Berlusconi, che da anni si batte per i diritti degli animali.

Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Giorno, nell'aprile del 2023, infatti, la nipote di Silvio e fondatrice di una onlus animalista avrebbe effettuato video e fotografie all'interno del centro ippico di Mapello e poi avrebbe denunciato, sia sui social che all'autorità giudiziaria, presunti maltrattamenti che i gestori della struttura avrebbero perpetuato nei confronti degli animali.

L'accusa nei confronti del maneggio è decaduta, in quanto è risultata del tutto infondata. Intanto, però, l'attività avrebbe subito un significativo danno d'immagine, che poi avrebbe generato anche un'ondata d'odio nei loro confronti. Per questo ora la procura chiede il rinvio a giudizio di Nicole Berlusconi.

Secondo il pubblico ministero, da un lato avrebbe accusato falsamente la presidente del maneggio, "sapendola innocente, del delitto di maltrattamento di animali, al solo scopo di impedirle la regolare conduzione del centro ippico". Dall'altro ne "offendeva l'onore e la reputazione" sul web. Ora toccherà al gip decidere se mandarla a processo.

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