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Nessuna vittima per Covid in provincia di Bergamo da 4 giorni: non accadeva da febbraio

A Bergamo e provincia, uno dei territori più colpiti dalla pandemia di Coronavirus soprattutto nella prima ondata, da 4 giorni non si registrano vittime a causa del Covid-19. Non si verificava da febbraio, quando avevano iniziato a farsi sentire gli effetti della quarta ondata. Ieri nella Bergamasca ci sono stati 35 casi: i dati sono già da zona bianca.
A cura di Francesco Loiacono
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Da quattro giorni non si registrano vittime per Covid-19 in provincia di Bergamo. Non succedeva da febbraio, quando avevano iniziato a farsi sentire gli effetti della cosiddetta terza ondata. Bergamo, la città dell'immagine simbolo delle bare trasportate dei camion dell'Esercito e una delle province più duramente colpite dalla pandemia di Coronavirus, può così finalmente tornare a sorridere, chiaramente senza dimenticare tutto il dolore vissuto. Il dato sui decessi infatti si accompagna anche a quello sui nuovi contagi e sull'incidenza: ieri in tutta la Bergamasca si sono registrati 35 nuovi casi e l'incidenza di casi settimanali ogni 100mila abitanti è scesa a 39. Un dato, quest'ultimo, che proietterebbe tutta la provincia di Bergamo in zona bianca.

La Bergamasca e tutta la Lombardia potrebbero diventare zona bianca dal 14 giugno

L'eventuale passaggio in questa fascia avverrà però su base regionale, e potrebbe essere già possibile dal 14 giugno: bisognerà capire se nel monitoraggio settimanale dell'Iss il valore relativo all'incidenza in Lombardia sarà già consono (nell'ultimo monitoraggio l'incidenza era a 63) e se poi questo dato sarà mantenuto per tre settimane consecutive. Intanto ieri in tutta la Lombardia si sono registrati 249 casi e 7 decessi: continua anche il calo dei ricoverati, con 284 pazienti Covid in terapia intensiva (meno 10) e 1.473 nei reparti di area non critica (meno 7). Il tasso di occupazione dei posti letto occupati da pazienti Covid negli ospedali, altro indicatore assieme all'incidenza fondamentale per valutare l'impatto della pandemia, continua a calare: è al 20 per cento per quanto riguarda le terapie intensive e al 17 per cento per quanto riguarda i reparti di area medica.

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