Nessun processo per Esselunga, archiviate le indagini: “Ha assunto oltre 5.700 lavoratori”
Nessun processo per Esselunga. Il pubblico ministero di Milano ha archiviato le indagini nei confronti della società attiva nella grande distribuzione alimentare: le accuse si concentravano sulla responsabilità amministrativa degli enti in una delle tante indagini milanesi sui cosiddetti "serbatoi di manodopera" nei settori della logistica e dei trasporti.
Già ad Esselunga il giugno corso erano stati sequestrati quasi 48 milioni di euro: in questo caso il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e il pm Paolo Storari avevano lavorato sull'accusa di frode fiscale avvenuta tra il 2016 e il 2022 attraverso la "somministrazione illecita di manodopera". Dagli accertamenti è emerso che già a settembre la società aveva saldato il conto con l'Agenzia delle Entrate e poi aveva versato altri 5 milioni di euro e 20 all'Inps. Così è stato chiuso il lavoro della Fiamme Gialle e della Procura sul lato amministrativo e ora si è deciso di non andare avanti sul piano penale: è "inutile" la "duplicazione della portata afflittiva della pena", secondo gli inquirenti. La Procura ha anche revocato una richiesta di misura di prevenzione che era ancora pendente.
Intanto Esselunga aveva stabilizzato oltre 5.700 lavoratori, aveva versato, tra fisco e Inps, circa 72 milioni di euro e aveva investito 50 milioni per un nuovo piano di assetto organizzativo. Nel dettaglio, la società della catena alimentare ha assunto oltre 2800 lavoratori e ne ha fatti assumere quasi 3mila alle cooperative con cui è in rapporti nell'ambito della logistica.
Si va verso l'archiviazione anche per gli indagati Stefano Ciolli e Albino Rocca che ricoprivano i ruoli di direttori finanziari nei periodi in contestazione.
