“Nessun ghiacciaio della Lombardia arriverà a fine secolo”: l’allarme del glaciologo dopo l’estate 2024
Un'altra estate caldissima in Lombardia. Un'altra estate in cui abbiamo visto i ghiacciai ridursi ancora di più: lo scioglimento è causato principalmente dal riscaldamento globale che porterà alla loro estinzione. Ma qual è la "diagnosi" dei ghiacciai lombardi al temine quasi dell'estate 2024? A Fanpage.it ne ha parlato Andrea Toffaletti del Servizio Glaciologico Lombardo.
Quest'anno i ghiacciai lombardi di quanto si sono ridotti?
Nonostante l'inverno sia stato molto nevoso (con la neve abbondante al 73 per cento superiore alla media), siamo arrivati alla fine dell'estate con quasi tutti i ghiacciai in bilancio negativo. Questo perché quello che incide sulla "salute" dei ghiacciai non sono più tanto le precipitazioni invernali quanto piuttosto le temperature estive. Non c'è inverno nevoso che tenga. I ghiacciai negli ultimi tre anni si stanno ritirando in un modo che non abbiamo mai visto. Stiamo assistendo a riduzioni che mai avremmo pensato di vedere una ventina di anni fa. Purtroppo a far differenza sono le temperature estive.
Sicuramente quest'anno è andata meglio rispetto ai due anni precedenti. Ripeto, dopo l'inverno avevamo un grande innevamento: questo vuol dire che da giugno ha iniziato a fondersi tutta la neve prima del ghiaccio. Ora permane ancora la neve sopra i 3mila metri, ma per mantenere in equilibrio un ghiacciaio è necessario che il 60 per cento della sua superficie sia coperta di neve. Attualmente le stime sono invece del 40 per cento. Insomma, non è andata così bene come potevamo sperare a inizio stagione.
Negli ultimi due-tre anni quindi la situazione dei ghiacciai è più grave?
La riduzione c'è sempre stata negli ultimi venti anni. Negli ultimi tre anni però è stata incredibile la velocità con cui i ghiacciai si stanno ritirando. Per dare alcuni dati: il ghiacciaio del Mandrone, in Adamello, ha perso circa 270 metri di lunghezza e circa 27 metri di spessore nella zona frontale negli ultimi tre anni. Il problema di questo ghiacciaio è che non accumula più neve invernale: in altre parole, alla fine dell'estate non c'è più neve. Questo vuol dire che il ghiacciaio è privato della sua alimentazione.
Quando un ghiacciaio può dirsi in salute?
Quando almeno nella zona più alta la neve c'è sempre e continua ad accumularsi. Così facendo con il passare degli anni la neve accumulata diventa ghiaccio. Ora questo non succede più.
Qual è il ghiacciaio che più sta soffrendo in Lombardia?
Dal punto di vista glaciale negli ultimi 30 anni abbiamo dichiarato estinti 124 ghiacciai, tra piccoli e medi. Ora sono presenti in Lombardia 203 ghiacciai con una superficie che arriva intorno ai 70 chilometri quadrati. Siamo partiti dal '91 quando questa superficie era di 118 chilometri quadrati: questo vuol dire che negli ultimi 30 anni abbiamo perso oltre il 40 per cento di superficie. In Lombardia il più grande è ancora il ghiacciaio del Mandrone, anche se però è quello che sta peggio di tanti altri perché a fine estate non ha più neve.
C'è poi il ghiacciaio di Fellaria: è uno dei pochi ghiacciai ad avere una propria dinamicità, ovvero la zona alta è sopra i 3.500 metri e di conseguenza riesce a mantenere un po' di neve residua dell'inverno passato. Così facendo il ghiacciaio ha ancora la sua alimentazione. Il problema è che il ghiacciaio è grande e anche lui si sta ritirando in modo evidente: ha perso il 46 per cento della sua superficie dal 1890 ad oggi, dalla fine della piccola età glaciale. Inoltre, negli ultimi due anni ha perso 12 metri di spessore nella sua parte frontale.
Entro quando si estingueranno tutti i ghiacciai in Lombardia?
Tutto dipende dalle condizioni meteo. Le temperature però peggioreranno. Non possiamo fare illusioni, anche in un anno come questo in cui l'inverno è stato promettente ma il clima di quest'estate ha annullato tutto. Un numero non si può dare, ci sono ghiacciai piccoli che magari entro un paio d'anni si estinguono. Se le condizioni climatiche resteranno queste (come è molto probabile), è chiaro che quasi tutti i ghiacciai della Lombardia (al di sotto di una quota stimata di 3.500 metri) non arriveranno a fine secolo. La perdita di massa sarà attorno al 90 per cento.
Il ghiacciaio dell'Adamello è quello che scomparirà più velocemente: già attorno al 2060 potrà scomparire del tutto. Il ghiacciaio dei Forni intorno al 2080. Il ghiacciaio di Fellaria forse a fine secolo resterà al massimo il 10 per cento della sua superficie.
Quali saranno le conseguenze dell'estinzione dei ghiacciai?
Oltre a quella turistica e all'impatto paesaggistico, sicuramente cambierà la situazione dal punto di vista energetico. Dobbiamo tenere in considerazione che alla base dei ghiacciai ci sono dighe che sfruttano l'acqua rilasciata per produrre energia. Inoltre, l'agricoltura della Pianura Padana beneficia dei fiumi in estate pieni dall'acqua che arriva dai ghiacciai. Riducendosi di volume i ghiacci però rilasceranno sempre meno acqua.