Nerina Fontana uccisa dal figlio in casa, una vicina: “Ho visto Ruben Andreoli che saltava sulla sua testa”
È iniziato il processo in Corte d'Assise nei confronti di Ruben Andreoli, l'ex pilota di rally accusato dell'omicidio volontario aggravato della madre Nerina Fontana. In aula, davanti allo stesso imputato, hanno parlato alcuni testimoni che nel pomeriggio di quel 15 settembre 2023 hanno visto il 45enne di Lugana di Sirmione (in provincia di Brescia) aggredire la 72enne sul balcone di casa in via 24 Maggio. "Ho visto Ruben che prendeva a calci la mamma", ha raccontato una vicina, "saltava a piedi uniti sulla sua testa tenendosi alla ringhiera. Sono rientrata e ho chiamato i carabinieri".
L'omicidio di Nerina Fontana
Quando i militari sono entrati nella casa in cui Andreoli viveva insieme alla madre e alla moglie, il magazziniere 45enne era già immobile sul divano. "Ci ha detto che aveva avuto una discussione", ha ricordato in aula un carabiniere intervenuto quel giorno in via 24 Maggio, "aveva scarpe, calze e pantaloni sporchi di sangue". Alcuni vicini hanno raccontato di aver sentito urla provenire dall'appartamento di Andreoli: "Sono uscita sul balcone e ho visto Ruben che prendeva a calci la mamma", ha detto una signora ascoltata come testimone, "gli ho urlato di smettere, ma non c'è stato nulla da fare. Sembrava che non mi sentisse".
Il primo a intervenire è stato un ex poliziotto, che ha suonato al citofono e si è fatto aprire dalla moglie di Andreoli. Una volta arrivato in casa, avrebbe visto il 45enne "in piedi vicino alla mamma, era di spalle, la afferrava per i capelli e la sbatteva contro il balcone". A quel punto, lo avrebbe preso per le spalle e allontanandolo portandolo all'interno dell'abitazione: "Non ha fatto resistenza", ha spiegato l'ex poliziotto, "mi ha raccontato di averla colpita perché era tempo che non andavano d'accordo".
Andreoli: "Negli ultimi dieci giorni nemmeno ci parlavamo"
Durante gli interrogatori che hanno preceduto l'inizio del processo, Andreoli aveva detto di ricordare "solo uno schiaffo, poi il buio". Davanti al pm Ettore Tisato aveva escluso il movente economico all'origine dell'aggressione e anche il fatto che volesse trasferirsi stabilmente insieme alla moglie in Ucraina, Paese d'origine della donna.
Il giorno prima dell'omicidio Fontana avrebbe gettato le foto del matrimonio del figlio e avrebbe offeso la nuora. "Negli ultimi dieci giorni nemmeno ci parlavamo, lei non voleva venire più a pranzo a casa con noi", ha detto Andreoli che ha voluto fare dichiarazioni spontanee in aula, "quel giorno lei era sulla poltrona, io sul divano e abbiamo iniziato a discutere".