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Neonato lasciato a Pasqua nella Culla per la Vita del Policlinico di Milano: “Si chiama Enea e sta bene”

Si chiama Enea, il bimbo lasciato nella Culla per la Vita del Policlinico di Milano: il piccolo pesa 2,6 chili ed è in buone condizioni di salute.
A cura di Ilaria Quattrone
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Si chiama Enea, il neonato che è stato lasciato il giorno di Pasqua nella Culla per la Vita del Policlinico di Milano. Il piccolo è stato trovato alle 11.40 di domenica mattina. I medici del reparto Neonatologia della clinica Mangiagalli lo hanno sottoposto a tutti gli accertamenti del caso per verificare il suo stato di salute. Il piccolo pesa 2,6 chili e che è in buona salute. Nella culla è stata trovata anche una lettera.

La lettera scritta dalla madre di Enea, il bimbo lasciato alla Culla

La lettera è stata firmata dalla madre che racconta come il bimbo sia super sano e che era già stato sottoposto a tutti i controlli in ospedale. "Vivo questo evento anche come una sconfitta a livello sociale, perché in qualche modo non siamo stati in grado di intercettare una madre in grande difficoltà. Madre che, qualora ci ripensasse, siamo pronti ad accogliere e ad assistere", ha affermato – come riportato in una nota stampa – Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano.

Che cos'è la Culla per la Vita al Policlinico di Milano

Ma che cos'è la Culla per la Vita? È un ambiente protetto e riscaldato: c'è una culla termica che è sempre collegata all'impianto elettrico, quindi mantenuta a calore costante, una culla per il trasporto che hs un sistema di monitoraggio della saturazione di ossigeno e un sistema di condizionamento.

All'interno c'è un allarme che avvisa i medici e gli infermieri della Neonatologia della presenza di un bimbo. In questo modo, in pochissimi minuti, i sanitari possono precipitarsi sul posto. Quello di ieri è il terzo caso da quanto è stata creata: gli ultimi sono stati nel 2012 e nel 2016. Si tratta dei piccoli Mario e Giovanni. La Culla, attiva da sedici anni, si trova vicino l'ingresso per le auto della clinica Mangiagalli.

"È una cosa che pochi sanno, ma in ospedale si può partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le «Culle per la Vita», che consentono di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i genitori non possono purtroppo tenere. È una decisione drammatica, ma la Culla almeno consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori", spiega il direttore generale del Policlinico, Ezio Belleri.

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