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Neonato abbandonato nel corridoio di un palazzo a Milano: “Ho aperto la porta di casa e l’ho trovato lì”

Un neonato è stato abbandonato nel corridoio di uno stabile popolare in via Apuli a Milano, quartiere Giambellino. Un abitante del condominio l’ha ritrovato in un passeggino lasciato nell’androne del palazzo: accanto al piccolo un bigliettino.
A cura di Francesca Del Boca
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Un neonato abbandonato è stato trovato in via Apuli a Milano, quartiere Giambellino, davanti alla porta di una casa. Le sue condizioni di salute sono stabili: è stato trasportato al Pronto soccorso del Policlinico per tutti gli accertamenti del caso. Sul posto le forze dell’ordine stanno cercando di appurare l’accaduto: sono intervenuti i Carabinieri del nucleo radiomobile di Milano. Come da prassi è stato informato intanto anche il pm di turno, mentre il Tribunale dei Minori è subentrato come tutore legale del bambino.

Il bambino, che avrebbe al massimo poche settimane di vita, è stato lasciato in un passeggino con bigliettino sullo zerbino di una casa al primo piano. Si trovava nel corridoio di un palazzo popolare di via degli Apuli, da solo. "L"ho trovato lì quando ho aperto la porta", ha detto l'inquilino dell'appartamento Gamal Ghobrial, 52 anni, che ha immediatamente chiamato i Carabinieri. "Era calmissimo, avvolto in una coperta. Non piangeva. L'ho subito preso in braccio, poi ho chiamato forze dell'ordine e ambulanza". Il ritrovamento del bebè, secondo quanto emerso, sarebbe avvenuto intorno alle 16.30 di questo pomeriggio.

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Il biglietto che lo accompagna è scritto in arabo, e ci sarebbe un riferimento alla madre. “Non riesco a prendermene cura adesso, devo sistemare la mia vita”, reciterebbe il testo, scritto dal padre: "La mamma è morta di parto e io non mi posso occupare di lui". Si cerca adesso chi possa aver lasciato il piccolo nel corridoio del condominio di via Apuli: alcune telecamere a circuito chiuso potrebbero aver ripreso il momento esatto dell’abbandono.

Un altro caso dopo quello di Enea, affidato dalla propria madre alla Culla per La Vita della clinica Mangialli di Milano: era il giorno di Pasqua dello scorso anno. Anche in quel caso, il piccolo era accompagnato da un bigliettino scritto a mano. "Mi chiamo Enea, sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile", recitava il testo. Il bambino, che ha cambiato nome e data di nascita, è stato recentemente adottato da una famiglia residente in Lombardia.

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