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Neonata trovata morta in un cassonetto a Milano, nessuna traccia della madre

Resta ancora senza storia la neonata gettata in un cassonetto della Caritas in via Botticelli a Milano, zona Città Studi: le indagini degli inquirenti, per il momento, non hanno dato nessun tipo di riscontro. In attesa di ricostruire la vicenda, il corpo della piccola è ancora in attesa di sepoltura.
A cura di Francesca Del Boca
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Il momento del ritrovamento della neonata morta nel cassonetto (Fanpage.it)
Il momento del ritrovamento della neonata morta nel cassonetto (Fanpage.it)

I soccorritori, nel tardo pomeriggio dello scorso 28 aprile, l'hanno trovata così: avvolta in un fagotto di vestiti, ancora coperta dalla placenta, e già morta da ore. Oggi, dopo più di due mesi, resta ancora senza storia la neonata gettata in un cassonetto della Caritas in via Botticelli a Milano, zona Città Studi: le indagini degli inquirenti, per il momento, secondo quanto riporta Corsera non hanno dato nessun tipo di riscontro.

Dopo aver analizzato migliaia di ore di filmati delle telecamere del quartiere, interrogato tutti gli ospedali, le cliniche private e i medici di base, si può dire che l'inchiesta sia infatti giunta ormai a un binario morto: con il passare dei mesi le speranze degli investigatori della Mobile guidati da Marco Calì e del pm Paolo Storari sono ormai poche. Così, in attesa di ricostruire la vicenda, il corpo della piccola rimane in una cella frigorifera dell'istituto di Medicina legale in attesa di sepoltura, senza nessun indizio concreto che possa aiutare a ricostruire il contesto del suo abbandono. 

Le indagini sull'abbandono della bambina nel cassonetto

I dati certi, per ora, sono ben pochi. In primis, secondo i risultati dell'autopsia, che la piccola fosse nata morta: proprio il decesso prematuro della neonata, forse dovuto a un distacco della placenta, sarebbe la causa del parto improvviso e, probabilmente, della successiva decisione di sbarazzarsi del corpicino senza vita. Un parto avvenuto forse in casa, vista l'assenza di tracce di terra, fango o altri materiali che possano far pensare a contesti all'aperto come campagne, campi rom, capannoni abbandonati.

Un caso di grave marginalità e degrado sfuggito agli assistenti sociali? Chissà. Quel che sembra essere sicuro, ancora una volta, è che la madre non abbia avuto conseguenze dopo il travaglio prematuro, ad elevatissimo rischio di morte per la gestante: negli ospedali della città, infatti, non risultano pazienti in cura per setticemie, emorragie o altre possibili infezioni post parto. Così, la donna resta ancora oggi uno spettro. Senza nome, e senza la possibilità di essere eventualmente seguita e curata.

Il ritrovamento della neonata morta a Milano

La neonata era stata ritrovata nel pomeriggio dello scorso 28 aprile da alcuni passanti di via Botticelli, piena Città Studi a Milano. Ad allertare il 112 sarebbe stato in particolare un uomo di 70 anni: "Ho visto sbucare una manina dal cassonetto giallo", il suo racconto alle forze dell'ordine. "Sembrava un bambolotto, avvolto dalle coperte e dai vestiti". Invece era tutt'altro. Ma rimarrà, forse, per sempre solo questo: un bambolotto senza identità. 

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