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Neonata abbandonata fuori dall’ospedale di Monza: tra due settimane verrà adottata

La piccola Alice, abbandonata in una scatola da scarpe fuori dal Pronto soccorso del San Gerardo, avrà presto una casa e una famiglia. A decine hanno chiesto di adottarla, tempestando di telefonate l’ospedale e il Comune di Monza.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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È ufficiale: Alice, la neonata abbandonata in una scatola fuori dall'ospedale di Monza, avrà presto una nuova famiglia. Lo conferma in un'intervista a La Repubblica la presidentessa del Tribunale per i Minorenni di Milano, Maria Carla Gatto.

"Dopo i dieci giorni in cui i genitori avrebbero potuto riconoscerla, l'ufficiale di stato civile ha formato l'atto di nascita e le ha dato un nome e un cognome e si è avviata così la procedura per la scelta della coppia tra quelle che hanno dato la propria disponibilità al Tribunale per i Minorenni. Nell'arco di 15 giorni la piccola riceverà affetto e cura dalla sua famiglia".

Nessuna traccia della madre

Prima di poter avviare la procedura di adozione, infatti, è necessario far trascorrere dieci giorni: dieci giorni in cui la madre, o i genitori in generale, possono ancora riconoscere il bambino. Nessuno, però, si è presentato per Alice.

Non necessariamente un gesto di disinteresse verso il suo destino. Anzi. "Penso che lasciare la propria figlia davanti a un Pronto soccorso ginecologico, lavata, medicata e avvolta in un lenzuolino, attesti l'attenzione della madre per la cura della bambina e il desiderio di assicurarle una famiglia che la accolga".

Le richieste di adozione

Intanto, in quel lasso di tempo, il Tribunale dei Minorenni, il Comune e l'ospedale di Monza sono stati tempestati di telefonate: erano decine su decine ("Solo da noi in tribunale almeno una cinquantina"), le coppie che hanno chiesto di poter adottare Alice. Ma la priorità, ovviamente, va a chi ha già presentato formalmente la richiesta, e da tempo aspetta la sua occasione. Coppie sposate, e conviventi da almeno tre anni.

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Adottare un bambino in Lombardia

E, a proposito di questo, Maria Carla Gatto avverte: "Comunque, adottare un bambino a Milano non è quell'impresa impossibile che viene rappresentata. Una coppia giovane, con le caratteristiche richieste, a Milano ha buone possibilità di realizzare il suo sogno adottivo". Perché un calo generale delle richieste di adozione, al di fuori del caso mediatico di Alice, è evidente. Le domande sono infatti scese da 1.123 a 498, nel giro di pochi anni.

Come mai? "Le ragioni del calo sono analoghe a quelle che si registrano per la genitorialità biologica, sulla quale influiscono la mancanza di adeguate scelte politico-sociali di supporti alla neogenitorialità e l'incertezza che pesa sul proprio futuro e su una visione positiva della vita. Certamente il ricorso massiccio alla fecondazione assistita ha contribuito a ridurre la scelta adottiva".

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