Negativo al covid dopo 115 giorni e 28 tamponi: l’incredibile odissea di un malato di Albino
Dopo un'odissea durata 115 giorni e 28 tamponi, Marco Carrara è tornato dalla sua famiglia ad Albino, in provincia di Bergamo. Si è conclusa dopo quasi quattro mesi l'incredibile vicenda del 43enne, che era stato ricoverato per coronavirus il 31 marzo all'ospedale Papa Giovanni XXIII.
Libero dopo 115 giorni e 28 tamponi: l'infinita odissea di Marco
Pochi giorni prima del ricovero era morto suo padre. La malattia ha colpito duramente anche Marco, ed è proseguita per un tempo interminabile. Un mese e mezzo in ospedale a Bergamo, poi un mese alla clinica San Francesco e, quando le sue condizioni peggiorano, di nuovo il ricovero al Papa Giovanni.
Il ricovero in ospedale e in clinica, poi la riabilitazione: ma il virus non andava via
Finalmente a giugno le sue condizioni iniziano a migliorare. L'8 giugno può avviare la riabilitazione alla Fondazione Piccinelli di Scanzorosciate. Il 24 luglio viene dimesso: clinicamente sta bene, ma non può ancora tornare a casa "perché i tamponi erano ancora positivi.", ha raccontato Marco. "Così mi sono messo in quarantena nell'appartamento di mio padre, con i miei ci guardavano dal terrazzo ma niente di più". Nessun contatto con la moglie e i due figli. per quasi quattro mesi. Dalla fine di marzo a Ferragosto la famiglia è rimasta divisa. Finalmente il 20 agosto è arrivato il via libera: tampone negativo e ritorno alla normali, con le campane del paese che suonavano a festa.
Il messaggio di solidarietà dal premier Conte
Durante i lunghi mesi di quarantena, in risposta a una mail che gli aveva inviato, il premier Giuseppe Conte aveva espresso a Marco le condoglianze per la morte del padre e gli auguri di guarigione. Ora il43enne vuole solo tornare alla normalità: "vorrei andare al cimitero a trovare i miei genitori, poi per qualche giorno rimanere a casa con i miei figli e mia moglie".