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Notizie sul caso di Leonardo La Russa

Nega la violenza sessuale e consegna il cellulare: cosa ha detto l’amico di Leonardo La Russa ai magistrati

Ieri martedì 12 dicembre è stato interrogato dai magistrati Tommaso Gilardoni, insieme a Leonardo La Russa indagato per violenza sessuale.
A cura di Giorgia Venturini
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Davanti al pubblico ministero nella giornata di ieri martedì 12 dicembre è stato interrogato Tommaso Gilardoni, insieme a Leonardo La Russa indagato per violenza sessuale. L'inchiesta è scattata dopo che una ragazza si è svegliata in stato confusionale a casa del figlio del presidente del Senato: alle forze dell'ordine ha raccontato che è stato il ragazzo ha dirle che aveva avuto un rapporto sessuale sia con lui che con l'amico Gilardoni. La giovane è corsa subito alla clinica Mangiagalli dove i medici hanno eseguito tutti gli accertamenti del caso. Così è scattata la denuncia. I fatti sono accaduti nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorso nell’abitazione milanese della famiglia La Russa.

Nell'interrogatorio davanti al pm Rosaria Stagnaro e all’aggiunto Letizia Mannella di ieri Gilardoni ha ribadito quello che entrambi hanno detto fin dall'inizio: "Nessuna costrizione perché era lucida e pienamente consenziente". Per poi aggiungere che quella sera non avevano né assunto droga né bevuto alcol: la ragazza ha incontrato i due giovani in un locale di Milano. L'amica della ragazza agli investigatori ha detto di aver visto la ragazza fuori controllo dopo che aveva bevuto da un bicchiere in cui sospettava fosse stata messa una droga, poi non l'ha più vista. La giovane poi è andata via dal locale con Leonardo La Russa e si è svegliata a casa sua nuda nel letto senza ricordare cosa fosse successo. Sarebbe stato il figlio del presidente del Senato a raccontarle cosa fosse successo la notte. La giovane così ha sentito l'amica che le ha spiegato cosa era accaduto al locale. Da qui la decisione della giovane di uscire da quella casa e di andare alla Clinica Mangiagalli per gli accertamenti del caso.

"È stato un interrogatorio molto dettagliato, esauriente e chiarificatore", ha spiegato il professore che difende Tommaso Gilardoni al Corriere della Sera. Durante l'interrogatorio il giovane ha dato il consenso all'esame del cellulare e al prelievo del dna: così gli investigatori potranno confrontarlo con le tracce trovate. Intanto il cellulare Leonardo La Russa lo avevano consegnato già poco dopo l'avvio delle indagini, ma senza la sim perché non era intestata a lui.

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