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Caso Chiara Ferragni

Neanche in 800 firmano la petizione contro Chiara Ferragni: flop dell’iniziativa di Fratelli d’Italia

Dopo la bocciatura da parte del Consiglio comunale di Milano, anche sul web la proposta di Fratelli d’Italia di togliere l’Ambrogio d’oro a Chiara Ferragni fa flop.
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Se i circa 200mila followers persi da Chiara Ferragni su Instagram da quanto ha ricevuto la multa dell'Antitrust (su un totale di quasi 30milioni) siano tanti o pochi è difficile da stabilire e ciascuno avrà la propria opinione. Di sicuro, però, i 768 che hanno firmato la petizione lanciata dalla sezione di Fratelli d'Italia di Milano per farle togliere l'Ambrogino d'oro non sono molto o, almeno, sono lontani dall'obiettivo che si aspettavano gli organizzatori, che avevano speravano in una sollevazione popolare contro l'influencer.

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È, infatti, notizia di ieri che il Consiglio comunale di Milano ha votato contro la revoca del prestigioso premio assegnata nel 2020 ai Ferragnez per il loro impegno nel sociale durante la pandemia.  La mozione di revoca, presentata dal capogruppo di Fratelli d'Italia, non è passata. Era contrario anche il capogruppo di Forza Italia, colui che a suo tempo aveva proposto l'Ambrogio d'oro, che a Fanpage.it aveva dichiarato: "Sono pentito, ma non glielo toglierei".

Ha invece votato a favore della mozione il consigliere del Partito democratico Daniele Nahum, che spiega: "Penso che il piano non sia giuridico poiché di quello se ne occuperà la Magistratura. Tuttavia è un tema di carattere morale dove è esplicita la non chiarezza della vicenda. Inoltre ho censurato le offese di Fedez rivolte ai giornalisti che stavano facendo il loro lavoro esercitando il diritto di cronaca".

Così sembrano naufragati entrambi i tentativi di Fratelli d'Italia, la cui leader Giorgia Meloni ha attaccato pubblicamente Chiara Ferragni dal palco di Ateju, di costringere l'influencer a riconsegnare la medaglia al valore milanese. Ma è sul web che la "sconfitta" pesa di più. Su Change.org la petizione è stata lanciata da Gioventù Nazionale e Fratelli d'Italia Milano in data 21 dicembre e a oggi, 16 gennaio, non è arrivata neanche a ottocento firme.

Sono appena 768 le persone che trovano "inaccettabile – come recita il testo della petizione – che chi ha sfruttato la causa nobile della beneficenza, con tutto quello che rappresenta questo mondo per decine di migliaia di persone che ogni giorno vi si dedicano con spirito di servizio, per fini meramente commerciali mantenga la massima onorificenza milanese".

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