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‘Ndrangheta, maxi blitz: tra gli indagati c’è un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Milano

La Guardia di Finanza di Bergamo ha scoperto un giro di fatture false per oltre 20 milioni di euro. Sono 33 le persone accusate di avere legami con una cosca della ‘ndrangheta calabrese. Decine le perquisizioni in tutta Italia.
A cura di Francesca Del Boca
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C'è anche un funzionario dell'Agenzia delle Entrate tra i 33 indagati coinvolti nel maxi blitz della Guardia di Finanza di Bergamo, che ha scoperto un giro di fatture false per oltre 20 milioni di euro. Sono oltre 30 le persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere. Decine le perquisizioni in tutta Italia, sequestrati oltre 6,5 milioni di euro.

Sodalizio criminale

Sono 33 le persone accusate di essere legate a una cosca ‘ndranghetistica del crotonese in relazione a condotte di usura, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento, nonché reati tributari e fallimentari.

Fatture false ed estorsioni

Nel giro di fatture false ed estorsioni sarebbero coinvolti alcuni professionisti contabili e imprenditori, accusati di aver ideato e attuato modelli di evasione fiscale a beneficio delle società riconducibili al sodalizio criminale. Tutto ciò sotto gli occhi compiacenti di un funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Milano, adesso destinatario di misura cautelare personale per l’ipotesi di corruzione.

Il funzionario corrotto

L'uomo, a fronte di sistematici compensi, si sarebbe reso disponibile ad agevolare l’erogazione di alcuni servizi di natura fiscale richiesti da uno dei professionisti contabili. Una rete solida, costituita da almeno 7 società intestate a prestanome o ad imprenditori corrotti, con sedi in Lombardia, Umbria e Calabria, al fine di riciclare i proventi delle attività delittuose del clan ‘ndranghetista della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto.

Gli imprenditori in difficoltà

Le attività investigative, svolte anche attraverso un costante monitoraggio degli spostamenti e degli incontri sul territorio dei diversi soggetti coinvolti, hanno permesso inoltre di far emergere riscontri circa condotte usurarie denunciate da alcuni imprenditori in difficoltà.

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