‘Ndrangheta, condannato l’ex assessore Zambetti: si è presentato al carcere di Opera
Domenico Zambetti si è costituito al carcere di Opera di Milano ieri giovedì 11 marzo dove dovrà scontare la pena di 7 anni e 6 mesi per concorso esterno e voto di scambio politico mafioso. La condanna in via definitiva è arrivata lo scorso 9 marzo quando i giudici della Cassazione hanno confermato quanto già deciso in appello. Così l'ex assessore regionale si è presentato alla casa circondariale alle porte di Milano accompagnato dal suo avvocato Corrado Limentani: il procuratore generale Antonio Lamanna non ha accolto l'istanza del legale difensore di detenzione domiciliare per motivi di salute. Ora la decisione passa al Tribunale di Sorveglianza.
La condanna per voto di cambio politico-mafioso
I fatti risalgono al 2012 e a quell'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che aveva svelato patto di scambio politico-mafioso: l'ex assessore si è procurato un pacchetto di 4mila preferenze durante le elezioni regionali del 2010 pagando 200mila euro. Tutti voti che secondo i giudici Zambetti sapeva bene che avrebbe raccolto mediante "la pressione della forza di intimidazione dell'associazione mafiosa". Per lui si erano aperte le porte del tribunale: i giudici avevano emesso una sentenza di primo grado a 13 anni e 6 mesi successivamente dimezzati in una sentenza in appello il 23 maggio del 2018 quando i giudici, presieduti da Oscar Magi, gli avevano concesso le attenuanti generiche. Per tutto il processo l'accusa ha sempre sostenuto che Zambetti aveva "falsato il risultato di elezioni importanti come le Regionali del 2010″ mettendo in "affari" con alcuni affiliati di ‘ndrangheta. Così Zambetti si era assicurato 11.217 voti nelle Regionali 2010. A seguito dell'operazione della Direzione distrettuale antimafia Regione Lombardia ha costituito una commissione antimafia tra i corridoi del Pirellone.
Gli altri imputati condannati in via definitiva
Oltre all'ex assessore in Cassazione sono state confermate le condanne anche per gli altri imputati: Ambrogio Crespi, fratello di Luigi ex sondaggista di Silvio Berlusconi, è stato condannato a 6 anni, a 8 anni Ciro Simonte, a 4 anni e 4 mesi per Eugenio Costantino. Era quest'ultimo il filo diretto con la ‘ndrangheta: è infatti ritenuto il referente della cosca Di Grilllo-Mancuso, già condannato a una precedente pena di 11 anni.