Nata con una malattia rara, in ospedale perdono la cartella clinica: risarcita dopo 33 anni
Una donna ha scoperto che l'ospedale in cui è nata trentatré anni fa la figlia, affetta da una malattia rara, aveva perso la cartella clinica. Dopo aver avviato una azione legale nel 2018 ha ricevuto, solo in queste settimane, un risarcimento. A raccontare la sua storia è il quotidiano Il Giorno che ha intervistato la madre Lucia Sellitti.
La figlia è nata nel 1991 all'ospedale San Gerardo di Monza. Come spiegato dal quotidiano, non ci sarebbe alcuna cartella clinica che dimostri la nascita o le condizioni di salute delle neonata. Stando a quanto raccontato dall'avvocato della donna, Andrea Castiglioni, nel 2015 alla richiesta della madre di averne una copia le è stato risposto "in modo assai sbrigativo" che "non risulta attualmente reperibile".
La donna non ha desistito e ha continuato a chiedere informazioni all'ospedale che le ha però risposto nel 2018. A quel punto, le è stato detto che la "cartella clinica non era stata rinvenuta negli archivi". L'11 giugno dello stesso anno, la direzione medica di presidio ha denunciato alla Questura di Milano – come riporta Il Giorno – lo smarrimento della documentazione medica.
Per questo motivo, è iniziata la causa legale di Lucia Sellitti e della famiglia. In questi giorni si è conclusa con un risarcimento di 14mila euro: "Mai rassegnarsi anche se a volte è davvero difficile non scoraggiarsi", ha affermato la donna. Sellitti, la cui figlia ha una grave disabilità, però si chiede: "La conoscenza dell’anomalia congenita già dai primi giorni della sua esistenza non avrebbe potuto condurre più facilmente i medici alla diagnosi?".
Di conseguenza "non avrebbe a sua volta condizionato i successivi e frequenti ricoveri ai quali è stata sottoposta mia figlia? La disponibilità della cartella non avrebbe giovato a tutti: a lei, a noi e ai medici curanti?". Domande a cui non è detto che riceverà una risposta.