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Nasconde una lametta in bocca e aggredisce gli agenti al pronto soccorso

Un detenuto ricoverato al pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia ha tentato di aggredire, minacciando di morte, gli agenti della polizia penitenziaria che lo hanno accompagnato al nosocomio.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Un detenuto ricoverato al pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia ha tentato di aggredire, minacciando di morte, gli agenti della polizia penitenziaria che lo hanno accompagnato al nosocomio. L'uomo, uscito dal carcere del Nerio Fischione è stato trasferito d'urgenza al centro di primo soccorso dell'ospedale ma una volta sceso dal mezzo della penitenziaria ha cominciato a dare in escandescenza.

Detenuto aggredisce agenti di polizia al pronto soccorso

Secondo quanto riportato da BresciaToday, l'aggressione ai poliziotti è andata in scena nella notte tra sabato 9 e domenica 10 luglio. Il detenuto, già noto per aver creato disordini all'interno del carcere in cui è recluso, è stato accompagnato in codice rosso agli Spedali Civili per aver ingoiato alcune lamette e delle batterie. Una volta arrivati alla struttura, ancora ammanettato, ha cercato di evadere dandosi alla fuga. Raggiunto dagli agenti, ha sfogato la propria rabbia su di loro, colpendoli al volto e su tutto il corpo. Poi, ha estratto una lametta che nascondeva in bocca minacciando di morte uno dei tre dopo averlo ferito alle braccia. Con non poca fatica l'uomo è stato bloccato e immobilizzato e riportato in carcere. I due agenti colpiti al volto sono stati medicati sul posto mentre il terzo, ferito alle braccia, è stato sottoposto a profilassi sanitaria.

La Cgil: Basta parole e chiacchiere, urge un cambio di rotta

Come riportato da una nota della Fp Cgil, firmata dal suo coordinatore regionale Calogero Lo Presti, "registriamo nuovi e cruenti episodi di disordini da parte di detenuti facinorosi, e ad avere la peggio sono sempre i poliziotti che quotidianamente rischiano la pelle". Questo, ha aggiunto Lo Presti, "è l'ennesimo grido di allarme che la Cgil lancia nei confronti delle istituzioni e della politica: basta parole e basta chiacchiere, urge un cambio di rotta nelle politiche adottate all'interno degli istituti penitenziari di tutta Italia".

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