Nasconde droga nelle tasche della giacca del figlio di 4 anni per evitare i controlli: arrestata una 35enne
È stata arrestata in flagranza una donna di 35 anni che nascondeva la droga nelle tasche della giacca del figlio di appena 4 anni. È successo a Brescia nelle scorse ore. Per evitare perquisizioni, la madre-spacciatrice usava il bambino per non destare sospetti. Insieme a lei nel momento dell'arresto c'era un uomo di 44 anni. Anche lui è stato arrestato e, probabilmente, si tratta di un complice della donna. Sono già apparsi di fronte a un giudice per il processo per direttissima mentre il bambino è stato affidato al padre.
La tecnica della donna che si serviva del figlio per nascondere la droga
La polizia locale di Brescia stava monitorando da un po' di tempo la donna, una ragazza di 35 anni di Carpenedolo. Si muoveva spesso in macchina tra Bergamo, dove si riforniva di stupefacenti, e Brescia, dove spacciava. Qui, in zona Carmine, aveva l'appoggio in un appartamento occupato da un pregiudicato per droga. Il problema è che la donna non solo spacciava, ma si serviva del figlio di 4 anni come nascondiglio della droga durante gli spostamenti.
Metteva le sostanze stupefacenti nelle tasche del giubbotto del bambino e poi si muoveva in macchina sicura che nessuno potesse perquisirla. Invece, è stata fermata in compagnia del bimbo nel sedile posteriore e del complice in quello del lato passeggero, vicino al casello autostradale di Brescia Ovest, mentre cercava di svuotare le tasche del giubbotto del figlio dalle quali, però, sono caduti 8 grammi di eroina. A quel punto, gli agenti hanno perquisito l'intera vettura e i presenti.
L'arresto in flagranza e il processo per direttissima
Dalle tasche del bambino è caduto anche un grammo di cocaina. L'uomo, invece, un tunisino di 44 anni, è stato trovato in possesso di 4 grammi di eroina che, alla vista degli agenti, ha provato a gettare a terra. Possedeva anche un bilancino usato per suddividere le dosi di droga prima della fase di spaccio. I due sono stati arrestati in flagranza di reato.
Si sono già presentati di fronte al giudice per il processo per direttissima. Il Tribunale di Brescia ha imposto l'obbligo di firma quotidiana alla donna e il divieto di dimora nella città per l'uomo. Il bambino è stato, invece, affidato alle cure paterne. L'udienza è stata aggiornata per concedere tempo ai legali dei due imputati di organizzare la difesa.