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Mykola Ivasiuk muore durante una lite al bar: estradato in Italia il presunto assassino

Nella giornata di ieri, giovedì 3 ottobre ottobre, Mouhssine Mohamed Amine, il 32enne di origini marocchine accusato di aver ucciso in provincia di Bergamo, il 37enne ucraino Ivasiuk Mykola, è stato estradato in Italia. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Monza.
A cura di Carlo Coi
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Mykola Ivasiuk (foto da Facebook)
Mykola Ivasiuk (foto da Facebook)

Nella mattinata di ieri giovedì 3 ottobre, è giunto in Italia Mouhssine Mohamed Amine il 32enne di origini marocchine accusato di aver ucciso a Casazza, in provincia di Bergamo, il 37enne ucraino Ivasiuk Mykola il 19 agosto scorso. L'indagato era stato arrestato il 17 settembre in Spagna dove si era trasferito per sfuggire alla giustizia italiana. In attesa del processo è stato trasferito dalla Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale di Monza.

L'omicidio di Ivasiuk Mykola e la fuga del 32enne in Spagna

L'omicidio era avvenuto nello scorso agosto all'esterno di un bar in provincia di Bergamo dove Mykola Ivasiuk alterato a causa dell'alcol stava importunando i clienti dell'attività economica. L'intervento del 32enne marocchino aveva fatto precipitare la situazione, dopo un primo diverbio tra i due, Amine avrebbe preso un bicchiere di vetro e lo avrebbe rotto sulla nuca del cittadino ucraino causandone il decesso.

A nulla era valso l'intervento dell'ambulanza Croce blu di Lovere inviata grazie alla segnalazione di un passante che ha inoltrato la richiesta di aiuto all'agenzia regionale di emergenza e urgenza, che ne ha decreto il decesso. Di Amine si erano perse le tracce, un mese dopo l'omicidio, il 17 settembre, è stato arrestato in Spagna dove si era rifugiato a casa di parenti.

L'estradizione in Italia

Nelle prime ore di giovedì 3 ottobre, Amine è giunto in Italia scortato dal personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip). In precedenza era stato arrestato grazie a un'azione congiunta della Sezione Operativa Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Clusone coadiuvata dalla Guardia Civil spagnola.

L'indagato è stato preso in consegna dalle autorità italiane che in attesa del processo lo hanno trasferito presso l'istituto penitenziario di Monza.

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