video suggerito
video suggerito

Mykola Ivasiuk muore a 38 anni dopo una rissa al bar, in due a processo per omicidio preterintenzionale

Mykola Ivasiuk è morto il 19 agosto 2024 in seguito a una rissa all’esterno del bar Rosy di Casazza (Bergamo). L’amico Mario Romeo e Mohamed Amine Moussine sono stati rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale: il primo lo avrebbe colpito con un pugno, il secondo con un bicchiere di vetro.
A cura di Enrico Spaccini
0 CONDIVISIONI
Mykola Ivasiuk (foto da Facebook)
Mykola Ivasiuk (foto da Facebook)

Mario Romeo e Mohamed Amine Moussine, su richiesta della pm Silvia Marchina, sono stati rinviati a giudizio per l'omicidio preterintenzionale di Mykola Ivasiuk con l'aggravante dei futili motivi. Il 38enne è deceduto nella notte del 19 agosto scorso in seguito a una rissa scoppiata all'esterno del bar Rosy di Casazza (in provincia di Bergamo). Una telecamera di sorveglianza avrebbe ripreso la scena, inquadrando Romeo colpire l'amico con un pugno e Mouhssine rompere un bicchiere contro la nuca di Ivasiuk facendolo cadere a terra. La gip Lucia Graziosi ha disposto per entrambi il giudizio immediato e fissato la prima udienza per il prossimo aprile. Si costituiranno parti civili il fratello e la madre di Ivasiuk, rappresentati dagli avvocati Emilio Tanfulla e Rocco Lombardo.

La rissa all'esterno del bar Rosy di Casazza

Stando a quanto ricostruito dalle indagini, Ivasiuk la sera del 19 agosto era ubriaco e aveva avuto una discussione con la compagna all'interno del bar. Per calmarlo, Romeo lo aveva portato fuori. Il 38enne, però, avrebbe continuato a essere molesto, così l'amico lo ha colpito. Il 39enne sostiene di avergli dato uno schiaffo, ma secondo gli investigatori, invece, la sua "volontà lesiva" sarebbe provata dalla "carica" del braccio destro prima che partisse il colpo, andato a segno "con decisione e veemenza".

A quel punto, sarebbe entrato in scena Moussine che, con una sigaretta in una mano, avrebbe colpito con l'altra Ivasiuk alla in testa con un bicchiere di vetro, rompendolo. Il 33enne, di origine marocchina, sostiene di avergli dato solo una spinta e di non aver avuto intenzione di "fargli del male". Il 38enne ucraino, però, in seguito a quel colpo era caduto, battendo la testa sull'asfalto. In questo modo, ha affermato l'autopsia, Ivasiuk si sarebbe procurato il "complesso traumatismo cranio-encefalico" che avrebbe portato a "un’estesa emorragia cerebrale" che da lì a poco l'avrebbe ucciso.

L'arresto di Romeo e Moussine

A chiamare il 112 era stato Romeo, mentre Moussine si era dileguato. Il 33enne, in attesa dei soccorsi, aveva provato anche a rianimare l'amico, senza successo. Il 39enne è in carcere dal 22 gennaio, dopo che la pm ha impugnato al Riesame la scarcerazione ordinata dal gip che non aveva convalidato l'arresto. I suoi avvocati, Pietro Funaro e Gianbattista Scalvi, sostengono che Romeo non avrebbe potuto colpire con forza Ivasiuk, in quanto quella sera "aveva un dito della mano destra infortunato".

Moussine è stato arrestato un mese più tardi, in Spagna. In seguito alla morte di Ivasiuk, il 33enne aveva preso l'auto di un amico per fuggire fino a Martinengo. Secondo gli investigatori, la sua intenzione sarebbe stata quella di tornare in Marocco. La polizia spagnola lo ha intercettato poco lontano da Murcia, nel Sud-Est della penisola. Sia Romeo che Moussine potrebbero chiedere il giudizio abbreviato.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views