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Inciampa in una radice che sporge dal marciapiede e muore: a processo il Comune

Sono accusati di concorso in omicidio colposo i due architetti che nel 2016 erano in servizio al Comune di Muggiò (Monza e Brianza). Il processo in seguito alla caduta di un 65enne, inciampato in una radice sporgente sette anni fa.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Una caduta fatale. Non ha lasciato scampo a un 65enne di Muggiò (Monza e Brianza) che nell'autunno del 2016, dopo essere inciampato in una radice che sporgeva dal marciapiede, è morto sotto i ferri del reparto di Terapia Intensiva all'ospedale San Gerardo di Monza. Ancora oggi, dopo sette anni dal fatto, si ritrovano a processo i due architetti al tempo funzionari del Comune: l'accusa, pesantissima, è quella di concorso in omicidio colposo.

Al centro del processo la presunta mancata manutenzione del marciapiede cittadino. La radice sporgente, secondo quanto riporta Il Giorno, sarebbe inoltre stata nascosta dal fogliame caduto dagli alberi. E responsabili della manutenzione dell'area sarebbero stati proprio l'architetto M. L., a capo dell'Area opere pubbliche, patrimonio e qualità del verde al Comune di Muggiò, e la collega C.C., responsabile dell'Area manutenzioni, servizi di rete e qualità ambientale all'Ufficio tecnico.

Una fatalità? Secondo l'accusa, questa "generale situazione di pericolo" del marciapiede in questione "sarebbe stata nota agli uffici del Comune di Muggiò almeno dal 2015, data di una relazione tecnica inviata da un geometra all'allora responsabile dell'Area Tecnico Manutentiva", e anche "oggetto di segnalazione di privati cittadini". Per la difesa, invece, quel tratto non sarebbe mai stato segnalato come pericoloso, e non sarebbe così rientrato nei progetti di intervento dell'assessore competente.

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