Muore dopo aver ingoiato un ossicino: la famiglia avrà un risarcimento da 400mila euro
È morta a 64 anni dopo mesi di agonia e per aver ingoiato un ossicino: alla sua famiglia, adesso, sono stati riconosciuti 400mila euro di risarcimento dati dall'Azienda socio sanitaria territoriale Franciacorta. La vittima è Rosa Presenti e il suo decesso risale al 2015: si tratta, quindi, di una vicenda legale che è durata nove anni. In questo caso, erano state coinvolte anche due dottoresse dell'ospedale di Chiari: entrambe assolte in primo grado dall'accusa di omicidio colposo.
La morte per un piatto di polenta e osei
La 64enne aveva mangiato un piatto di polenta e osei: si è accorta di aver ingoiato un ossicino e ha iniziato ad avvertire forti dolori addominali. I suoi familiari l'hanno così accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale di Chiari: il personale l'ha visitata, l'ha sottoposta a una lastra e ad alcuni esami del sangue. Alla fine è stata dimessa. I dolori però non andavano via. E così la 64enne è tornata nuovamente in pronto soccorso.
Anche in questa occasione è stata dimessa con una diagnosi di gastrite. Poche ore dopo, è stata accompagnata al Papa Giovanni di Bergamo dove Rosa è stata operata d'urgenza: quell'ossicino le aveva danneggiato l'esofago e l'aorta. Qualche mese dopo è stata operata di nuovo fin quando non è morta nel 2015.
Il risarcimento ai famigliari della 64enne
I parenti avevano chiesto un risarcimento danni all'Asst Franciacorta. Nel 2017 è stata citata in giudizio davanti al tribunale di Brescia: la famiglia chiedeva un risarcimento da oltre un milione di euro. Il giudice, oggi, ha stabilito che dovranno essere risarciti per 400mila euro.