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Muore con la febbre del Nilo a Mantova: è la seconda vittima dell’anno

Attualmente nel Mantovano sono stati accertati altri due casi di febbre del Nilo, che si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta: il primo ha riguardato un 55enne di Marcaria, già stato dimesso dall’ospedale; il secondo è quello di un ragazzo residente nel Lazio e in vista a parenti nel Cremonese.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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È morto all'ospedale Carlo Poma di Mantova a causa del virus West Nile che lo aveva colpito nei giorni scorsi. Si tratta di un uomo di 86 anni, residente ad Acquanegra sul Chiese (Mantova) e ricoverato dallo scorso 26 luglio. L'anziano, sottufficiale dell'Aeronautica militare in pensione, è la seconda vittima del 2023 per le conseguenze della febbre del Nilo dopo il 70enne di Casteldidone (Cremona).

I casi di febbre del Nilo in Lombardia

Attualmente nel Mantovano sono stati accertati altri due casi di febbre del Nilo: il primo ha riguardato un 55enne di Marcaria, già dimesso dall'ospedale; il secondo è quello di un ragazzo residente nel Lazio e in vista a parenti nel Cremonese, che attualmente si trova ricoverato all'ospedale di Asola.

Secondo il bollettino pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 3 agosto, il numero di persone contagiate dal West Nile è aumentato nell'ultima settimana da 6 a 25 casi.

Come si trasmette la febbre del Nilo

La febbre del Nilo si contrae attraverso la puntura di una zanzara infetta. Il periodo di incubazione dal momento della puntura varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. Nell'80 per cento dei casi, però, l'infezione è asintomatica: nel restante 20 per cento i sintomi sono invece quelli di una sindrome influenzale (febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei). È solo nello 0,1 per cento dei casi che l'infezione virale può provocare sintomi di meningite o meningo-encefalite, come è accaduto in questi casi lombardi.

Per quanto riguarda i rimedi, ancora non è stata messa a punto una terapia specifica per contrastare i sintomi della febbre del Nilo: nei casi più gravi, è esclusivamente di supporto.

Le misure per evitare le punture di zanzara

C'è insomma un modo per difendersi dalle punture di zanzara, che in alcuni casi possono avere conseguenze potenzialmente letali per i soggetti più fragili? Le linee guida di prevenzione sono sempre le solite. In primo luogo, è opportuno utilizzare repellenti quando si soggiorna all’aperto, così come sistemare insetticidi e zanzariere all'interno degli ambienti chiusi.

Nei condomini e nei cortili, inoltre, è importante evitare i depositi di acqua stagnante, pulire un paio di volte all’anno tombini e pozzetti, applicare una zanzariera a maglia fine sopra il tombino per impedire agli insetti di deporvi le uova durante la stagione umida, trattare ogni 15 giorni circa i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi, verificare spesso che le grondaie siano pulite.

Nei cimiteri, il consiglio è quello di introdurre un prodotto larvicida nei vasi di fiori freschi, o ancora meglio sostituirli con fiori secchi o di plastica. Nei sottovasi di piante e fiori in terrazzo è utile non far ristagnare acqua e, se possibile, eliminarla, così come tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non vengono utilizzate. Per chi possiede animali domestici, è utile infine cambiare quotidianamente l’acqua delle ciotole e lavarle con cura.

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