Muore a 34 anni davanti alla sede Sky di Milano, chiesto il processo per i due vigilantes
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per le due guardie giurate che nella notte tra il 19 e il 20 agosto 2023 hanno bloccato a terra Giovanni Sala davanti alla sede di Sky Italia a Rogoredo (nella Città Metropolitana di Milano). Il 34enne, che era "in evidente stato di alterazione", era morto pochi minuti più tardi per arrestato cardiaco. Secondo il pm Alessandro Gobbis che ha coordinato le indagini, i due vigilantes devono rispondere di omicidio preterintenzionale poiché, atterrandolo più volte e tenendolo fermo con un ginocchio sulla schiena per più di un minuto, diedero "sfogo a istinti violenti e inutilmente prevaricatori".
La morte di Giovanni Sala
Giovanni Sala, intorno alla mezzanotte tra il 19 e il 20 agosto dell'anno scorso, si stava aggirando per via Russolo in modo confuso, senza maglietta, quando le due guardie giurate di 46 e 64 anni si sono avvicinate a lui una prima volta. I vigilantes lo hanno atterrato due volte anche se, sostengono gli inquirenti, non c'era "alcuna necessità di tutelare persone o cose da pericoli concreti". I due, infatti, sorvegliavano i cancelli di ingresso della sede di Sky Italia, ma dai filmati è emerso che Sala non avrebbe mai provato a superarli.
Quando il 34enne è finito a terra la seconda volta, una delle due guardie lo ha immobilizzato con un ginocchio sulla schiena. Ad un certo punto, il vigilante si è accorto che Sala non respirava più e ha provato a rianimarlo. All'arrivo dell'ambulanza, il 34enne era già morto.
Le accuse nei confronti delle due guardie giurate
L'autopsia eseguita sul corpo di Sala aveva evidenziato che il 34enne era deceduto in seguito di un arresto cardiocircolatorio. Gli esami non hanno riscontrato fratture a livello toracico, ma lividi all'altezza del collo e sul volto. Il giovane è risultato, poi, positivo a cocaina e cannabinoidi.
Secondo il pm Gobbis, viste le condizioni di Sala di quella notte e il fatto che non fosse in alcun modo pericoloso, i due vigilanti avrebbero dovuto limitarsi a chiamare le forze dell'ordine. Invece, sostiene l'accusa, avrebbero dato "sfogo a istinti violenti e inutilmente prevaricatori" con "un'aggressione gratuita". Considerando l'esito dell'autopsia, la Procura ha chiesto per i due il processo per omicidio preterintenzionale.