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Muore a 16 anni in moto a Biassono, il sindaco: “Nessuna gara clandestina, la strada non si può chiudere”

“Sono ragazzini che spesso si ritrovano in quello che per loro è un luogo di raduno, soprattutto ora che si allungano le giornate”, le parole del primo cittadino di Biassono sulla morte del 16enne Christian Donzello. “Nessuno organizza gare. E le forze dell’ordine presidiano regolarmente la zona, intervenendo con sequestri e multe”
A cura di Francesca Del Boca
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La scena dell'incidente in via Friuli a Biassono (Monza e Brianza)
La scena dell'incidente in via Friuli a Biassono (Monza e Brianza)

"Un urto violentissimo, un dramma che non si può descrivere tanto è il dolore per una giovane vita spezzata. Un dramma che ha lasciato spazio all’ipotesi che potesse essere dovuto ad una gara clandestina organizzata tra ragazzini per mettere alla prova le loro motociclette. Lo escludo con fermezza".

Sono le parole del sindaco di Biassono (Monza e Brianza) Luciano Casiraghi sulla morte di Christian Donzello, il 16enne monzese che domenica 12 marzo ha perso la vita dopo l'impatto devastante contro un macchina lungo un rettilineo della zona industriale. Intorno a lui decine e decine di ragazzini, altre motociclette. L'ipotesi, quella della corsa clandestina tra giovanissimi. 

"Raduno di ragazzi del posto, nessuno organizza gare"

“Sono ragazzi dai 15 ai 25 anni che spesso si ritrovano in quello che per loro è un luogo di raduno, soprattutto ora che si allungano le giornate. Di domenica la zona industriale è vuota, le strade sono sgombre, le abitazioni sono lontane. Cercano evasione, vogliono stare insieme. Prendono la moto, fanno impennate da immortalare con il telefonino, ma nessuno organizza gare".

Un fenomeno certo non nuovo. Perché questi ritrovi, secondo quanto denunciato anche dai residenti della zona, si verificherebbero spesso.

"Proprio perché è un luogo frequentato dai giovani ho anche chiesto di intensificare i controlli. Carabinieri e Polizia locale perlustrano regolarmente la zona. Quel sabato, ad esempio, sono andato io personalmente. Ci saranno stati una sessantina di ragazzi. In quel momento la polizia locale ha sequestrato una moto e fatto delle multe".

Sul tema, del resto, si era fatto avanti anche il gruppo Biassono Civica. "Nel Consiglio Comunale dello scorso 21 ottobre abbiamo presentato un’interrogazione che sollevava il problema degli assembramenti di veicoli e di ragazzi impegnati in gare non autorizzate che si tenevano sul territorio biassonese.

Il Sindaco, in quell’occasione, disse che la polizia locale e i Carabinieri sono sempre intervenuti e che escludevano la presenza di veicoli in assetto di gara, per cui non vi erano le condizioni per intervenire con una ordinanza del Sindaco che vietasse gli assembramenti".

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"La zona è invitante, c'è il tam tam con i cellulari tra i ragazzi. Ma non sono gare", tira infatti dritto il primo cittadino. "La strada non si può chiudere. Quando i ragazzi si radunano, le forze dell'ordine e le istituzioni vanno sul posto".

Per poi concludere: "In ogni caso, credo che l’unica cosa da dire su questa drammatica vicenda sia che un ragazzino di 16 anni non c’è più, e rivolgo il mio più sentito cordoglio e vicinanza alla sua famiglia per la terribile perdita.

Rivolgo il mio appello ai genitori, di parlare con i propri figli, di stare loro vicino, di seguirli. Le istituzioni ci sono e ci saranno sempre, sono presenti e vigilano sul territorio, ma il ruolo della famiglia per i ragazzi è fondamentale. Il rispetto di sé, degli altri e delle regole sono alla base del vivere civile”.

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