Multa automobilisti riguardando i filmati del lettore di targhe il giorno dopo: poliziotto condannato per falso

La Corte d'Appello di Brescia ha condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione Alessandro Mattanza. l'agente di polizia in servizio alla locale di Visano e Acquafredda (in provincia di Brescia) accusato di falso. Secondo l'accusa, avrebbe comminato multe ad auto sprovviste di assicurazione o non revisionate che transitavano di notte sotto i portali di lettura targhe del Comune solo la mattina successiva e visionando le immagini. Secondo i giudici, che hanno ribaltato la sentenza di primo grado con il quale il Tribunale aveva assolto l'imputato, per sanzionare gli automobilisti l'agente doveva trovarsi sul posto per accertare l'infrazione.
Le multe fatte con il lettore di targhe del Comune
Le indagini erano scattate dopo che un automobilista aveva presentato un esposto in Procura lamentando presunte scorrettezze nel verbale che gli era arrivato a casa. I carabinieri, svolgendo i vari accertamenti, avevano scoperto che l'agente Mattanza aveva deciso di multarlo dopo averlo visto transitare con il suo veicolo sotto i portali di lettura targhe del Comune di notte.
Tuttavia, il poliziotto non era in strada di pattuglia per accertare la presunta irregolarità, ma aveva solo visto i filmati registrati dalle telecamere il giorno successivo. Secondo il sostituto procuratore Donato Greco, questo configurerebbe il reato di falso, perché le attrezzature su cui l'agente avrebbe basato le sanzioni non sarebbero omologate per questo scopo, al contrario delle telecamere della Provincia o del Comune.
La Corte d'Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado
Finito a processo, lo scorso luglio Mattanza era stato assolto dal Tribunale di Brescia "perché il fatto non sussiste". I giudici avevano deciso di avvalorare la ricostruzione presentata dall'avvocato Ennio Buffoli, che difende il poliziotto. Il legale ha sostenuto che il suo assistito avesse correttamente indicato nei verbali che erano stati consegnati agli automobilisti che l’accertamento su cui si basavano le multe era stato effettuato a posteriori con la visione dei filmati. In caso di errore, potevano presentare la documentazione che attestasse la regolarità del loro mezzo.
Come riportato dal Giornale di Brescia, lo scorso martedì 22 aprile la Corte d'Appello di Brescia ha deciso invece di ribaltare la sentenza di primo grado e condannare Mattanza a 1 anno e 4 mesi per falso. Una pena comunque più bassa rispetto a quella proposta dalla Procura, che era pari a 2 anni.