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Morto Luca Attanasio, sindaco di Limbiate: “Un ragazzo di provincia che ha realizzato i suoi sogni”

Nell’ultimo messaggio audio inviato venerdì scorso Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in un attentato nella Repubblica Democratica del Congo, festeggiava insieme al suo sindaco di Limbiate Antonio Romeo per la rinascita di una villa storica andata distrutta in un incendio del 2017. I due si conoscevano da tempo e si sentivano tre volte al mese. “Per me Luca è l’esempio dell’eterno ragazzo di provincia che è riuscito da solo a realizzare tutti i suoi sogni”, lo ricorda a Fanpage.it il sindaco.
A cura di Giorgia Venturini
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"Ti ricordi quando sognavamo dell'acquisto della Villa Medolago? Ora Complimenti che la città l'abbia comprata. Bravo, veramente una bellissima operazione. Bravo Antonio, bravo il nostro sindaco". Queste le parole dell'ultimo messaggio audio che l'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica in Congo Luca Attanasio, rimasto ucciso in un attentato, ha inviato venerdì 19 febbraio al sindaco di Limbiate Antonio Romeo. Tra i due c'era un'amicizia vera, uno scambio di messaggi almeno tre volte al mese. Segno che con la mente Attanasio era in Congo ma con un pezzo di cuore sempre nel suo paese in provincia di Monza dove vivono ancora i suoi genitori. "Luca deve essere un esempio – spiega a Fanpage.it il sindaco Romeo – che i sogni si avverano anche se lui è cresciuto in un paese di provincia e non aveva nessun parente ad aiutarlo nella carriera diplomatica. Ha studiato ed è arrivato dove è. Anche se per me resta l'eterno giovane".

Tornava a Limbiate tre volte l'anno

Le parole del primo cittadino sono quelle di una persona che lo ha conosciuto veramente. Nulla di unicamente istituzionale, sono le emozioni di un amico: "Tornava a Limbiate due-tre volte l'anno – prima dello scoppio della pandemia – e aveva sempre tempo per i suoi amici e per la sua città. Per questo era contento quando ha saputo che Villa Medolago è stata acquistata dal Comune dopo che l'incendio del 2017 l'aveva in parte distrutta". Tutta la sua gioia l'aveva manifestata nell'ultimo audio che aveva mandato al suo sindaco che a sua volta aveva risposto così: "I sogni si possono realizzare se c'è un'amministrazione che vuole concretizzarli". Ora l'idea del sindaco è di intitolare proprio questa villa al suo concittadino che amava l'Africa e Limbiate.

Il sindaco ha firmato per il rimpatrio della salma

Durante la giornata di ieri il sindaco di Limbiate ha firmato per il rimpatrio della salma: "Sicuramente sarà rimpatriata qui, dove verranno celebrati anche i funerali. Intanto abbiamo annunciato il lutto cittadino e le bandiere fuori dal Municipio sono a mezz'asta". Perché come precisa il primo cittadino condividendo il pensiero di tutti: "Chi lo conosceva non poteva non amarlo. Si preoccupava di tutti anche se era lontano. Io a gennaio sono risultato positivo al Covid e non è mancato il suo messaggio di conforto. Amava il suo paese e il suo paese era orgoglioso di lui". Ma il suo posto era l'Africa e del Congo non ha mai avuto paura: "Sapeva che viveva in un territorio a rischio ma dalle sue parole non è mai emersa paura e tensione". Insomma, l'eterno ragazzo.

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