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Morto Beppe Modenese, “primo ministro del fashion”: lanciò il made in Italy e la moda a Milano

Beppe Modenese, presidente onorario della Camera nazionale della moda italiana, è morto ieri a Milano all’età di 90 anni. Era stato definito il “primo ministro italiano del fashion”: ha contribuito all’affermazione del “Made in Italy” come marchio d’eccellenza e a far diventare Milano capitale nazionale e internazionale della moda. Nel 1994 aveva ricevuto l’Ambrogino d’oro, massima onorificenza cittadina.
A cura di Francesco Loiacono
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Beppe Modenese (Archivio LaPresse)
Beppe Modenese (Archivio LaPresse)

Il mondo della moda italiano perde il suo "primo ministro". Beppe Modenese, presidente onorario della Camera nazionale della moda italiana, è morto ieri, sabato 21 novembre a Milano, nella sua casa in zona San Babila. Aveva 90 anni e ne avrebbe compiuti 91 tra pochi giorni: il decesso è avvenuto a causa di un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute per motivi che non sono stati precisati.

Chi era Beppe Modenese

Modenese era nato ad Alba, in Piemonte, ma era ormai milanese d'adozione: lo testimoniano, tra l'altro, l'Ambrogino d'oro che il Comune di Milano gli assegnò nel 1994 e un altro importante riconoscimento lombardo, la Rosa camuna, che Regione Lombardia gli assegnò nel 1999. È stato lui, d'altronde, a contribuire a far diventare Milano la capitale italiana della moda: anche grazie a lui nacque nel 1978 il Salone della moda di Milano. Modenese era stato definito il "primo ministro italiano del fashion" dalla rivista americana "Women's Wear Daily" e il "ministro dell'eleganza" da "Vogue". Storico collaboratore di Giovanni Battista Giorgini, l'imprenditore che portò per primo le sfilate di alta moda in Italia, fu proprio Modenese a organizzare la storica sfilata presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti nel 1952.

Grazie al suo impegno il "Made in Italy" nella moda si impose come un marchio riconoscibile e d'eccellenza. Nel 1985, per premiarlo dei suoi meriti "sul campo", l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi lo aveva nominato Cavaliere. Un'onorificenza a cui in seguito si sono aggiunte quelle del Comune di Milano e di Regione Lombardia. La sua presenza agli eventi mondani del capoluogo lombardo non passava mai inosservata per via della sua eleganza e di quel tocco di stravaganza rappresentato dai calzini rossi che indossava sempre. Tanti coloro che lo hanno voluto ricordare: "Dobbiamo soprattutto a lui se Milano è una capitale indiscussa della Moda – ha scritto l'architetto Stefano Boeri -. Lui e Piero Pinto una presenza nobile e sofisticata negli eventi pubblici di cultura e costume. Che la terra gli sia lieve".

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