Morti in corsia, fissato al 12 novembre l’inizio del processo d’appello bis per Laura Taroni
Dopo l'annullamento da parte della Cassazione della condanna a 30 anni di carcere per Laura Taroni, l'ex infermiera del pronto soccorso di Saronno, paese in provincia di Varese, accusata di aver ucciso il marito e la madre in concorso con l'ex amante Leonardo Cazzaniga, è stato fissato al prossimo 12 novembre il processo d'appello bis. La Taroni era stata condannata a scontare i 30 anni di carcere in primo grado e la sentenza era stata confermata dalla Corte d'Appello di Milano ma la Cassazione, a causa della mancanza di 14 pagine nelle motivazioni e di una "elusione integrale", scrivono i giudici, delle condizioni psichiche della donna, aveva annullato tutto.
Taroni e Cazzaniga accusati di omicidio
L'ex infermiera del nosocomio di Saronno era finita in manette nel novembre del 2016 con il viceprimario del pronto soccorso, il dottor Leonardo Cazzaniga. I loro arresti erano arrivati a seguito dell'inchiesta "Angeli e demoni" che aveva portato alla luce numero casi di pazienti deceduti in circostanze misteriose. Il marito della Taroni sarebbe ucciso dall'infermiera per odio. L'uomo, infatti, l'avrebbe sottomessa in ogni ambito, specialmente a livello sessuale. Sia il marito che la madre della Taroni sarebbero stati uccisi con un cocktail di farmaci grazie anche all'aiuto di Cazzaniga, che ai tempi era l'amante segreto dell'ex infermiera. L'allora viceprimario del pronto soccorso di Saronno era finito a processo anche per i decessi sospetti di altri 12 pazienti. Entrambi si erano sempre dichiarati innocenti rispetto ai crimini dei quali erano accusati. Il nuovo processo in appello per la Taroni dovrà chiarire il suo ruolo tenendo conto di tutto.