Morti in corsia, Cassazione conferma condanna a 30 anni di carcere per l’ex infermiera Laura Taroni
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a trent'anni di carcere per Laura Taroni, l'ex infermiera responsabile della morte del marito Massimo Guerra e della madre, rigettando il ricorso dei legali difensori dell'imputata. Già imputato per altri omicidi, Leonardo Cazzaniga (amante della Taroni ed ex aiuto primario del pronto soccorso di Saronno, condannato all'ergastolo) comparirà davanti alla Suprema Corte il prossimo 30 settembre.
Morti in corsia, confermati 30 anni di carcere per Laura Taroni
Secondo il sostituto procuratore generale Luigi Giordano, che aveva chiesto alla Corte di rigettare il ricorso, la Taroni – imputata nell'ambito del caso delle morti in corsia – ha somministrato un mix di farmaci poi risultati letali per entrambe le vittime. Il movente per l'omicidio del marito è legato all'odio in quanto la donna sarebbe stata ostacolata e maltrattata, oltre che frenata nella relazione con Leonardo Cazzaniga, che all'epoca dei fatti era aiuto primario del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno.
Leonardo Cazzaniga condannato all'ergastolo
Questi è stato condannato all'ergastolo con tre anni di isolamento diurno per la morte di dieci pazienti, di cui otto spirati per un mix di farmaci, e per i due famigliari della Taroni. In totale, sono stati tredici i degenti trattati con il "protocollo Cazzaniga" tra il 2011 e il 2014. In Appello, il medico era stato assolto per tre omicidi perché "il fatto non sussiste". Per lui la Corte di Cassazione deciderà se accettare il ricorso all'ergastolo o meno il prossimo 30 settembre.