Morti 2 detenuti in 5 giorni nel carcere San Vittore di Milano: “La situazione è al limite”
Negli ultimi cinque giorni sono morti en due persone detenute nel carcere San Vittore di Milano. Uno dei due, secondo quanto rende noto l'associazione Antigone, si è suicidato, mentre l'altro è detenuto dopo aver inalato il gas di una bomboletta. "Due eventi – commenta la referente ragionale dell'associazione – che si aggiungono ai tre suicidi degli ultimi 12 mesi e raccontano di una sofferenza individuale ma la vicinanza degli ultimi due episodi desta preoccupazione per le criticità strutturali dell'istituto penitenziario".
Due morti nel carcere di San Vittore in 5 giorni
Secondo quanto ha riferito Valeria Verdolini, presidente di Antigone Lombardia, sono ben due i decessi avvenuti negli ultimi cinque giorni nel carcere San Vittore di Milano. Una delle due vittime, un cittadino moldavo di 38 anni, si è suicidato lo scorso sabato (29 luglio) pochi giorni dopo essere entrato nella casa circondariale. Era stato visitato da psicologi ed educatori e non era in cella da solo, ma è riuscito comunque a togliersi la vita. L'altro, che era recluso nel reparto dei tossidipendenti, è morto per un malore dopo aver inalato il gas di una bomboletta.
"La regione Lombardia presenta un deficit di cura e il carcere ne diventa collettore, non riuscendo, nonostante i molteplici sforzi, a colmare i bisogni e alleviare i disagi. È necessaria una risposta sistemica e sinergica di area sanitaria, sociale e pubblica amministrazione, a livello locale e regionale, per far fronte ad una situazione che ormai non è più eccezione ma norma", commenta Verdolini.
Anche un 90enne recluso in carcere
Nella sua comunicazione, l'associazione, che da anni si occupa delle condizioni dei detenuti nelle carceri italiane, racconta anche di un uomo di 90 anni recluso nel carcere di San Vittore perché nessuna residenza per anziani lo prende in carico. L’anziano è stato arrestato lo scorso 11 luglio, dopo che aveva tentato di uccidere la sua compagna di 86 anni: l'aveva percossa con un bastone all'interno della Rsa di Cinisello Balsamo, dove entrambi erano ospiti.
Il tribunale ha già dato l'autorizzazione al suo trasferimento, agli arresti domiciliari, in un'altra residenza per anziani, ma nessuna vuole ospitarlo. D'altronde le condizioni di quelle strutture, fra carenze strutturali e di personali, sono ormai note a tutti, a maggior ragione dopo l'incendio avvenuto lo scorso 7 luglio nella Casa di Riposo dei Coniugi a Milano. Come sostiene l'associazione Antigone, il carcere diventa quindi il raccoglitore delle inefficienze di tutti gli altri settori di cura della persona.
Il commento di Daniele Nahum e Alessandro Giungi
La situazione è drammatica e lo ha confermato anche la visita compiuta dalla Camera Penale di Milano a San Vittore il 2 agosto. In tale frangente è stata evidenziata la totale insufficienza di educatori (sono solo 12 a fronte di 986 persone detenute) e l'abbandono del tema fondamentale della salute mentale. In tal senso la Camera Penale denuncia un disagio psichico sempre maggiore e un numero di psichiatri del tutto insufficiente a San Vittore", scrivono in una nota il Presidente Daniele Nahum e il Vicepresidente Alessandro Giungi della Sottocommissione Carceri del Comune di Milano.
"Ma la situazione – continuano i due consiglieri comunali – non è molto diversa neppure negli altri istituiti di pena lombardi, come emerge dal recente rapporto di Antigone sulle carceri italiane. Toccherebbe a Regione Lombardia intervenire con un supporto psicologico immediato ma è totalmente assente, così come il Governo in alcun modo risulta stare aiutando il DAP per mettere a disposizione delle carceri italiane più risorse e personale. Chiudiamo con un appello affinché il novantenne detenuto a San Vittore venga collocato presso un luogo di esecuzione della pena esterno al carcere".