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La morte di Ramy Elgaml a Milano

Morte Ramy Elgaml, l’avvocata della famiglia: “Parole della Procura usate faziosamente per difendere l’Arma”

L’avvocata della famiglia di Ramy Elgaml ha commentato a Fanpage.it quanto riportato dai media sulle dichiarazioni della Procura, e cioè che l’inseguimento sarebbe avvenuto senza violazioni. Per la legale, però, si tratterebbe di frasi estrapolate da un discorso più ampio.
A cura di Alice De Luca
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Ramy Elgaml (foto da TkTok) e l'incidente (frame da video Tg3)
Ramy Elgaml (foto da TkTok) e l'incidente (frame da video Tg3)
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"È una frase estrapolata dal contesto e usata faziosamente a fini di difesa dell'Arma" così Barbara Indovina, avvocata della famiglia di Ramy Elgaml, il 19enne morto a Milano dopo un inseguimento con i Carabinieri, ha commentato a Fanpage.it quanto riportato dai media sulle dichiarazioni della Procura, che negli scorsi giorni avrebbe detto che l'inseguimento avvenuto lo scorso 24 novembre sarebbe avvenuto senza nessuna violazione di regole, protocolli o norme penali da parte dei militari.

"I giornalisti che erano presenti – continua l'avvocata – mi hanno detto che era un discorso più ampio e che la Procura ha semplicemente detto che sta procedendo con le indagini per omicidio stradale. Anche perché non è compito della Procura accertare quello che è successo prima".

La legale ha poi commentato anche la pubblicazione di nuovi video che immortalano, attraverso le riprese di una bodycam di un militare, i momenti subito successivi alla caduta dei due ragazzi dal motorino all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. In queste ultime riprese si vedono alcuni militari chiedere l'intervento dei sanitari e, mentre aspettano, fare alcune domande a Fares Bouzidi (il 22enne alla guida dello scooter) sulla dinamica dell'incidente: "Perché non ti sei fermato?"."Non ho la patente", ha risposto il 22enne, che ha aggiunto: "I carabinieri mi hanno fatto cadere".

A quanto riferito dall'avvocata Indovina, tuttavia, questi video al momento della loro divulgazione non risultavano depositati tra i materiali degli atti di indagine: "Trovo grave che siano state consegnate alla stampa delle immagini che non sono state consegnate ai consulenti tecnici. Ho fatto un'istanza alla Procura chiedendo come mai non ci fossero e sto aspettando risposta. Sono immagini che servono per la ricostruzione della morte, sia per l'autopsia che per la cinematica".

"Quelle immagini servono per le indagini, non per farsi un'idea di quanto sono bravi i Carabinieri che hanno soccorso una persona – conclude l'avvocata Indovina – Cosa ci aspettavamo? Che lo lasciassero morire? Sono video che non sono rilevanti se non per confermare quello che aveva già dichiarato Fares: che scappava perché era senza patente e che a quanto ricorda i Carabinieri lo avevano colpito. Sono cose che lui ha detto un minuto dopo l'urto, mentre era in stato di shock e semi-cosciente con un trauma cranico. Credo che quello che ha detto sia la verità".

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