La morte di Ramy Elgaml a Milano

Morte Ramy Elgaml, il video registrato con una bodycam dopo l’incidente: “I carabinieri mi hanno fatto cadere”

La trasmissione ‘Dritto e Rovescio’ andata in onda nella serata del 16 gennaio su Retequattro ha mostrato in esclusiva i video registrati dalla bodycam di un carabiniere la sera del 24 novembre tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano. Ramy Elgaml e Fares Bouzidi erano appena caduti dopo un inseguimento di 8 chilometri.
A cura di Enrico Spaccini
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Un frame del video registrato dalla bodycam di un carabiniere il 24 novembre (video da Dritto e Rovescio)
Un frame del video registrato dalla bodycam di un carabiniere il 24 novembre (video da Dritto e Rovescio)
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Nuovi filmati registrati dalla bodycam di un carabiniere mostrano quanto accaduto la sera dello scorso 24 novembre, tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano, subito dopo l'incidente che ha portato alla morte di Ramy Elgaml. Si vedono i militari, appena scesi dalle pattuglie impegnate nell'inseguimento, soccorrere il 19enne e Fares Bouzidi e richiedere l'intervento dei sanitari. Il 22enne, che guidava lo scooter Tmax, era rimasto sveglio dopo l'impatto, chiedeva delle condizioni di salute dell'amico e rispondeva alle domande sulla dinamica dell'incidente. "Perché non ti sei fermato?", gli ha chiesto un carabiniere, "non ho la patente", ha risposto il 22enne aggiungendo: "I carabinieri mi hanno fatto cadere".

Le fasi successive all'incidente e le risposte di Fares Bouzidi

I video delle fasi successive all'incidente del 24 novembre sono stati pubblicati in esclusiva ieri sera, giovedì 16 gennaio, dalla trasmissione Dritto e Rovescio di Retequattro, condotta da Paolo Del Debbio. Le prime immagini riportano come orario le 23:12 e mostrano un carabiniere chiamare i soccorsi via radio. Era passato all'incirca un minuto da quando i militari avevano segnalato la caduta dello scooter TMax su cui viaggiavano Fares Bouzidi e Ramy Elgaml. I due ragazzi, dopo un inseguimento che si è prolungato per 8 chilometri, arrivati all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta erano finiti a terra.

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Il militare che indossava la bodycam era uno di quelli che aveva prestato soccorso a Bouzidi, ferito e disteso a terra, ma ancora sveglio. I carabinieri lo invitavano a restare fermo, sdraiato, in attesa dell'ambulanza, mentre lui lamentava dolore alla testa. "Sei andato a sbattere", gli hanno detto, provando a rassicurarlo: "Il tuo amico sta bene, non ti preoccupare".

In realtà, Elgaml aveva riportato ferite ben più gravi del 22enne. L'autopsia, infatti, stabilirà che nell'impattare contro un palo, il 19enne aveva riportato la lesione dell'arteria aorta che ne determinerà poco dopo il decesso. I carabinieri, comunque, stavano provando a rianimarlo, restando in contatto telefonico con i sanitari, che arriveranno dopo quasi 10 minuti dalla prima richiesta.

"Cos'è successo?", ha chiesto Bouzidi mentre veniva caricato in ambulanza, "siete caduti con lo scooter", gli ha risposto il carabiniere. Un'operatrice sanitaria, poi, ha continuato a domandare: "Tu guidavi?", "sì" ha detto il 22enne aggiungendo di ricordare "solo i carabinieri dietro e poi mi hanno sbattuto". Subito dopo, Bouzidi ha affermato di non ricordare "niente", ma che "i carabinieri mi hanno fatto cadere".

"Ha perso il controllo del motorino ed è andato a sbattere"

La ripresa della bodycam si è interrotta durante il tragitto verso l'ospedale San Carlo, dove poi è ripresa nella sala d'aspetto. Là c'erano alcuni parenti di Bouzidi, che chiedevano spiegazioni a uno dei carabinieri che avevano partecipato all'inseguimento. "Ha perso il controllo del motorino ed è andato a sbattere sul marciapiede", ha spiegato un militare.

"Non sono andati a sbattere contro l'auto?", ha domandato la sorella del 22enne, "no c'era la macchina nostra dietro, ma davanti no. Il problema è che il ragazzo che portava lui è messo male", ha aggiunto il carabiniere. Poco dopo, è arrivata la notizia del decesso di Ramy Elgaml. Per la morte del 19enne sono indagati per omicidio stradale in concorso Bouzidi e il vicebrigadiere che guidava la Giulietta che li seguiva. Due carabinieri sono indagati per depistaggio e favoreggiamento personale.

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