Morte Ramy Elgaml, il suo quartiere dopo il video dell’inseguimento: “L’importante è che sia uscita la verità”
Sono trascorse poche ore dalla diffusione del video frutto delle immagini delle telecamere di sorveglianza del Comune e dell'interno di una delle radiomobili che il 24 novembre erano impegnate nell'inseguimento di Ramy Elgaml, deceduto quella stessa notte a 19 anni, e del 22enne Fares Bouzidi. Tutti però al Corvetto, quartiere dove i due giovani sono cresciuti, hanno visto quelle immagini e sentito quelle parole, che commentano a Fanpage.it.
"Sono cresciuto nel quartiere – ci racconta Prian, 25 anni – ora mi sono traferito a Londra. Però, anche se non vivo più qui, conosco bene la situazione di questa zona e dei ragazzi che ci vivono. Ho visto il video dei Carabinieri e ascoltato le loro parole durante l'inseguimento: credo sia ingiusto. Inoltre quando hanno visto che uno dei due aveva perso il casco non mi sembra si siano preoccupati del fatto che potesse farsi male. Ascoltare quelle frasi mi ha fatto sentire male, perché non danno valore alla vita di tutte le persone".
"Ovvio, fa male a tutti – commenta un ragazzo che chiede di rimanere anonimo -, fa veramente male, ma l'importante è che sia uscita la verità".
"Qua, come si vede – dice invece un ex residente, che passeggia in zona – c'è un problema sociale, soprattutto dopo un certo orario, quindi un po’ di controllo ci vuole, però un conto è il controllo, un conto approfittarsi di esso. Vedendo quelle immagini credo che sicuramente non sia andato tutto bene".
"Non è stato bello vedere quelle scene e soprattutto sentire quelle parole, anzi, è stato proprio bruttissimo – commenta a Fanpage.it Giada, 33 anni -. Me l'aspettavo, però, e mi mette tanta tristezza, è proprio una fitta al cuore".
Non è stupita nemmeno una ragazza poco più giovane, che ci spiega: "Le parole nel video non mi hanno dato nulla di nuovo, nulla che io già non sentissi anche quando vengono usate parole più educate e rispettose. A prescindere da tutto quello che si può dire – continua – è questione di priorità, di intenzioni, di fini delle persone. Dovremmo ripensare in generale alle nostre priorità, a che cosa è davvero importante e a che cosa ci costa scegliere di andare in una direzione o nell'altra".
Lidia, 81 anni, è nata, cresciuta e ha sempre abitato al Corvetto: "Non posso dare nessun giudizio sul video – ci dice -, penso che tutto questo sia colpa di come si vive, si vive male".