Morte Ramy Elgaml, depositata la copia del cellulare del testimone: si cerca il video dell’inseguimento cancellato
È stata depositata in Procura la copia forense del cellulare del 28enne che ha raccontato di aver visto e filmato gli ultimi istanti dell'inseguimento tra le pattuglie dei carabinieri e lo scooter su cui viaggiavano Ramy Elgaml e Fares Boudizi la notte del 24 novembre. Il giovane testimone, che è stato già sentito dal pm Marco Cirigliano, aveva raccontato che mentre stava ancora registrando, due militari si sarebbero avvicinati a lui intimandogli di cancellare il video. L'analisi della copia dello smartphone del 28enne potrebbe portare a una svolta nelle indagini che riguardano la morte di Elgaml e il presunto depistaggio.
Il presunto video dell'incidente del 24 novembre
Stando a quanto ha raccontato sia davanti ai carabinieri che agli inquirenti, il 28enne avrebbe filmato l'ultima parte dell'inseguimento di 8 chilometri avvenuto la notte del 24 novembre a Milano. Si tratterebbe degli istanti in cui, tra via Ripamonti e via Quaranta, il TMax condotto da Boudizi si è andato a schiantare seguito a breve distanza da una pattuglia dei carabinieri. In seguito a quell'incidente, Elgaml ha impattato contro il palo di un semaforo, morendo poco dopo per le lesioni riportate.
La Procura di Milano sta indagando per stabilire eventuali responsabilità sul decesso del 19enne e, per questo motivo, sia l'amico 22enne che guidava lo scooter sia il vicebrigadiere 37enne del Radiomobile sono indagati per omicidio stradale. Il filmato che il 28enne ha detto di aver registrato avrebbe potuto aiutare gli investigatori a capire se ci fosse stato o meno un contatto tra i due mezzi prima dell'incidente mortale, ma il video sarebbe stato eliminato.
L'analisi della copia forense del cellulare del 28enne
L'analisi della copia forense del cellulare del testimone difficilmente consentirà di recuperare il contenuto di quella registrazione. Tuttavia, potrebbe fornire elementi utili alla ricostruzione della sua presunta eliminazione. Il 28enne, davanti al pm Marco Cirigliano, aveva detto che mentre stava ancora registrando, "una pattuglia si è avvicinata chiedendomi il documento e dicendo di cancellare il video". Dopodiché, gli avrebbero "fatto la foto del documento" dicendogli anche "adesso sali in macchina perché ti prendi una denuncia".
La denuncia non è mai arrivata, mentre la carta d'identità sarebbe stata effettivamente fotografata. Gli accertamenti tecnici potrebbero confermare l'avvenuta eliminazione del video e, in questo modo, almeno una parte della testimonianza del 28enne. Ora che la copia forense è stata depositata in Procura, gli avvocati di Bouzidi, del vicebrigadiere e degli altri due militari indagati per depistaggio e favoreggiamento potranno partecipare alle analisi con i propri esperti. Inoltre, ciascuna parte avrà tre copie a disposizione per altri accertamenti.