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Morte Polina Kochelenko, l’avvocato della madre a Fanpage: “Noi continuiamo a lottare per la verità”

Tiziana Barrella, legale di Alla Kochelenko, madre di Polina, ha detto a Fanpage.it di essere ottimista: “Ci sono possibilità di andare avanti con le indagini”. L’avvocato ha presentato i nuovi elementi raccolti sulla morte dell’ex modella russa per evitare l’archiviazione definitiva.
A cura di Enrico Spaccini
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Alla Kochelenko con sua figlia Polina
Alla Kochelenko con sua figlia Polina

Questo giorno Alla Kochelenko lo aspettava da tempo. L'occasione giusta per impedire che il caso della morte di sua figlia Polina venisse archiviato in modo definitivo dal tribunale di Pavia. La criminologa, addestratrice di cani ed ex modella 35enne di origini russe era stata trovata senza vita in un canale nelle campagne di Valeggio il 17 aprile 2021. "Pensiamo che ci siano ottime possibilità di andare avanti con le indagini", racconta a Fanpage.it Tiziana Barrella, legale di Alla, al termine dell'udienza del 6 giugno: "Ma anche se dovesse decidere di archiviare, noi non smetteremo mai di lottare per la verità".

Il caso di Polina, tra nuovi elementi e vecchi dubbi

La morte di Polina ha sollevato sin dalle prime indagini numerosi dubbi. L'autopsia (fatta a poche ore dal ritrovamento del corpo e senza avvisare i famigliari) ha stabilito che il decesso è avvenuto per annegamento. La 35enne stava passeggiando con i cani che le erano stati affidati tra quei campi di Valeggio, quando forse per un malore è caduta in un canale dal quale non è più emersa. Di certo, però, c'è ben poco. "Abbiamo portato molti nuovi elementi", spiega Barrella appena uscita dall'aula del tribunale. Polina godeva di ottima salute, ad esempio. Mesi dopo, una criminologa ha portato alla luce come certe foto siano state cancellate dal suo profilo Facebook, non si sa da chi.

Il gip deve decidere se archiviare il caso

La madre Alla ha portato avanti indagini parallele, ingaggiando anche un investigatore privato, svolgendo perizie, parlando con i vicini di sua figlia. Sono emersi elementi che farebbero pensare a incongruenze, a mezze verità, a cose non dette, a controlli non fatti. "Non va trascurato nulla – esorta Barrella -. Era una criminologa, lavorava nel mondo dei cani: sono cose da non sottovalutare, viveva realtà molto particolari". Ora il giudice per le indagini preliminari dovrà analizzare le richieste e valutare se continuare le indagini o archiviare definitivamente il caso.

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