Morte di Ramy Elgaml, sentiti altri tre testimoni nelle indagini sul presunto depistaggio da parte dei Carabinieri

Oggi pomeriggio altri tre testimoni sono stati sentiti dai pm di Milano che indagano sul presunto depistaggio nel caso della morte di Ramy Elgaml, il 19enne che lo scorso novembre è morto in un inseguimento con i Carabinieri mentre si trovava a bordo di uno scooter.
Alla guida della moto c'era l'amico Fares Bouzidi, sopravvissuto allo schianto, che ha denunciato il militare al volante della gazzella e lo ha accusato di averlo speronato e fatto cadere, "urtando con la parte anteriore sinistra della vettura condotta la parte posteriore destra del motociclo". Alle indagini sull'incidente si sono poi aggiunte quelle per depistaggio dopo che un primo testimone di nome Omar ha raccontato di aver registrato l'accaduto con il suo telefonino, ma di essere stato poi raggiunto da due militari che gli avevano fatto cancellare i video dal suo cellulare.
Come si evince dalla consulenza tecnica commissionata dalla Procura, i periti informatici non hanno trovato video risalenti alla sera dell'incidente nel telefono di Omar. Hanno però ricostruito minuziosamente l'attività del cellulare, scoprendo che al momento dello schianto, attorno alle 4:03 del 24 novembre, la fotocamera del dispositivo era accesa e localizzata proprio all'angolo tra via Quaranta e viale Ripamonti, dove Ramy Elgaml ha perso la vita. Nel telefono di Omar gli esperti hanno trovato anche una miniatura, un'immagine utilizzata come anteprima dei video per visualizzare i file nella galleria immagini, che sembra immortalare una strada compatibile con quella dell'incidente.
A febbraio i Carabinieri indagati per depistaggio, frode processuale e favoreggiamento, sono stati interrogati in Procura e hanno spiegato di aver detto a Omar di cancellare i video fatti perché, secondo loro, sarebbe stato poco etico divulgare immagini del massaggio cardiaco e delle fasi dei soccorsi.
Diversa, invece, è l'inchiesta per la morte di Ramy Elgaml, nella quale l'amico Fares Bouzidi è indagato per omicidio stradale insieme al carabiniere che era alla guida della gazzella durante l'inseguimento. Un nuovo filone si è aperto con la denuncia dello speronamento fatta da Bouzidi, dopo la quale un altro carabiniere risulta indagato per lesioni stradali contro il 22enne e, assieme a un ulteriore collega, per falso. Quest'ultima accusa dipenderebbe dal fatto che nel verbale di arresto di Bouzidi non si farebbe riferimento a un impatto tra l'auto dei militari e la moto dei ragazzi.